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Berlusconi apre alle coppie di fatto

Il Cavaliere cambia rotta sui diritti al di fuori del matrimonio: "Serve la maggioranza in Parlamento per cambiare il Codice civile"

Matteo Legnani
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Ok, ok. Gli oppositori di Silvio Berlusconi diranno che a questo punto il "partito dell'amore" è ufficialmente in lizza per le elezioni politiche 2013. Ma, sfottò a parte, i tempi del pugno duro contro le coppie di fatto appaiono davvero lontani. Quelli in cui il trio di ex alleati Berlusconi-Fini-Casini faceva muro contro i Pacs di epoca prodiana, difendendo a spada tratta l'istituto del matrimonio come l'unico in grado di garantire i diritti della coppia. Fini è stato il primo a sfilarsi, dichiarandosi favorevole al riconoscimento delle coppie di fatto subito dopo la sua fuga dal Pdl. E ora anche il Cavaliere pare essersi messo su quella strada, come ha detto stamattina ai microfoni di Rtl 102.5 "serve la maggioranza in Parlamento per cambiare il Codice civile", facendo di sì con la testa alla domanda rivoltagli dall'intervistatore. Una posizione che non farà piacere alle gerarchie ecclesiastiche, le quali peraltro giorni fa avevano dichiarato apertamente il loro appoggio a Mario Monti. Chissà che l'ex presidente del Consiglio non abbia dato per chiuso quel rapporto privilegiato con la Chiesa e il Vaticano, decidendo così di guardare oltre? Berlusconi apre alle coppie di fatto: siete d'accordo? Votate il sondaggio di Liberoquotidiano.it Polemiche a sinistra - Sia come sia (la questione gli verrà sicuramente sottoposta di qui alla chiusura della campagna elettorale), le associazioni omosessuali sono partite lancia in resta: "Berlusconi è diventato favorevole  ai diritti delle coppie di fatto cambiando radicalmente idea?" ha attaccato il presidente di Gaynet Franco Grillini. "Allora dimostri subito che fa sul serio liberandosi dei Giovanardi, dei Quagliariello, dei Formigoni. Per varare questa legge in Parlamento occorre una maggioranza laica".

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