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Matteo Renzi: "Cento giorni di lotta per cambiare il Fisco"

Andrea Tempestini
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Dopo il Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi ci stordisce con le parole. Nella conferenza stampa che ha seguito i lavori, il premier inizia premettendo quello di cui non si è discusso. Lo fa con tanto di slide. Nella prima scheda, ecco i "provvedimenti di cui NON parliamo oggi". E Renzi spiega: "Il prossimo semestre l'Italia guiderà l'Europa e pensiamo che sia assolutamente fondamentale non solo lavorare per cambiare l'Europa ma partire dal cambiare noi stessi. Confermo per l'ennesima volta - aggiunge - che nei prossimi 100 giorni faremo una lotta molto dura per cambiare ad aprile la Pubblica amministrazione, a maggio il fisco e a giugno la giustizia, provvedimenti che non fanno parte, non fanno parte - ribadisce - del pacchetto di oggi". Tante chiacchiere... - Niente tagli al cuneo fiscale subito, dunque, come invece Matteo avrebbe voluto. Solo fumo, solo chiacchiere: le copertura non ci sono, i tagli alla pressione fiscale, giura, arriveranno. Sì, ma come? Renzi assicura che dal primo maggio con gli interventi decisi in Cdm "arriveranno più o meno 1.000 euro all'anno in più ai redditi fino a 1.500 euro. Non è solo il ceto meno abbiente, ma anche il ceto medio". Renzi assicura che "dal primo maggio ci sarà anche un'operazione sull'Irap, che si aumenta con una tassazione su altre realtà" (per esempio le rendite sui titoli di Stato". Renzi, insomma, si prende un mese in più ("Non potete farmi le pulci se il taglio alle tasse slitta da aprile a maggio") ma non spiega come farà a coprire un intervento che, spiega, "vale 10 miliardi di euro". Auto-celebrazione - Nella conferenza stampa resa un po' grottesca da quello scorrere delle slide con tanto di "slogan-pop" - tipo "E io pago (finalmente)" riferendosi al futuro sblocco del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione -, Renzi rivendica il presunto successo ottenuto con il varo in mattinata dell'Italicum, e ribadisce: "Mai più larghe intese. E' una rivoluzione impressionante per l'Italia. Con questa legge elettorale c'è un cambio culturale. Oggi - aggiunge - ho consegnato ai ministri un ddl costituzionale di riforma del Senato, che formalmente consegniamo a tutti i leader politici che stanno in Parlamento, di maggioranza e opposizione, ai soggetti sociali protagonisti e non formalizziamo in Parlamento, diamo 15 giorni di tempo a chi vuole darci informazione migliorative, e poi incardiniamo in Parlamento". Le misure - Il premier delle mille promesse, così, annuncia la "vendita all'asta di 100 autoblu" e la futuribile "riforma costituzionale del titolo V. Il consigliere regionale - annuncia - non guadagnerà più del sindaco del capoluogo". Quindi "3,5 miliardi di interventi di ristrutturazione per gli edifici scolastici, da spendere subito". Da annotare anche la retromarcia sul pagamento dei debiti alle imprese: come era stato preannunciato nel pomeriggio, non ci sarà un decreto legge ma un disegno di legge, i cui tempi si dilatano. Renzi, però, esulta ugualmente: "Entro luglio sblocchiamo tutto. Noi mettiamo 68 miliardi, prevedendo la stima della Banca d'Italia". Infine, la più ferale delle novità annunciate da Renzi: la tassazione sulle rendite finanziarie, che schizzerà dal 20 al 26 per cento. E pensare che Matteo, nel corso della stessa conferenza stampa, ha avuto l'ardore di affermare che "il taglio al cuneo si farà, senza nuove tasse". E, sempre sul cuneo, aggiunge: "E' un'operazione che non ho remore a dire che è di portata storica". Altri annunci - Il premier annuncia poi, dal primo giugno, "un fondo per le imprese sociali da 500 milioni di euro. E' una misura che caratterizza questo governo - ha aggiunto -, sono grato a chi me l'ha proposta da terzo settore, che poi è il primo". Quindi Renzi annuncia che "da qui al 2018 vogliamo creare 100mila posti di lavoro per i ricercatori" e che "ci saranno 600 milioni di credito d'imposta per i ricercatori". Inoltre, "dal primo maggio il costo dell'energia per le Pmi sarà ridotto del 10% attraverso una rimodulazione del paniere della bolletta energetica". Dal 16 maggio, infine, le imprese "pagheranno 1 miliardo in meno di premi Inail".

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