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Angelino Alfano: "Ora giù le tasse alle partite Iva"

Andrea Tempestini
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Definirlo contento non rende l'idea. «Sono sod-di-sfat-tis-si-mo», scandisce. Ad Angelino Alfano i provvedimenti economici annunciati da Matteo Renzi piacciono come se li avesse fatti il Ncd. E per molti di questi, racconta, è proprio così. Il ministro dell'Interno e leader del Nuovo centrodestra rivendica innanzitutto la filosofia dell'intervento: «Dieci miliardi di tagli alle tasse finanziati con tagli alla spesa pubblica improduttiva. Meno tasse con meno spesa è la nostra ricetta, quella liberale». Quindi snocciola i provvedimenti: «Il decreto sul lavoro smonta la legge Fornero. Era il nostro obiettivo. Più di questo non potevamo pretendere». Ancora: «Abbiamo sempre battagliato per restituire i soldi ai creditori della pubblica amministrazione. Adesso è pronto un disegno di legge molto corposo». A questi provvedimenti, di natura più corale, il Ncd ne ha fatto aggiungere un altro: «La diminuzione della tassa odiosa chiamata Irap, da finanziare tramite un aumento dell'aliquota sulle rendite finanziarie, che era elevabile perché sotto la media europea. Così abbiamo maggiore equità». I vostri cugini di Forza Italia non la pensano così. Giovanni Toti, consigliere politico del Cavaliere, dice che siete «le sentinelle anti-tasse che si sono addormentate nel turno di guardia». «Abbiamo tagliato dieci miliardi di tasse nel primo consiglio di ministri. Abbiamo detto no alla tassazione sui Bot, abbiamo detto no alla patrimoniale. Senza di noi la natura di tutte queste scelte sarebbe stata più sbilanciata a sinistra. L'elettorato moderato capirà che abbiamo fatto bene a far nascere un governo che farà bene all'Italia, nel quale noi saremo la voce di centrodestra. Se Forza Italia dovesse votare no alla manovra di riduzione delle tasse sarebbe incomprensibile». È lo stesso premier a definirla «la manovra più di sinistra degli ultimi anni». «Fui relatore della legge Finanziaria del governo Berlusconi che si basava sull'ampliamento della no-tax area: oltre 6 miliardi per le fasce di reddito più basse. Quella, rispetto a questa, era di minori proporzioni e di minore impatto sul ceto medio. Quindi altro che “manovra di sinistra”». Le associazioni dei piccoli imprenditori accusano il governo di avere ignorato gli autonomi. «C'è un provvedimento sul quale stiamo lavorando in queste ore. Riguarda proprio gli autonomi. La nostra proposta prevede che le partite Iva individuali con un reddito sotto la soglia per cui è previsto il taglio dell'Irpef, cioè 25mila euro, siano sottoposte a un'aliquota fissa del 10% e abbiano forti semplificazioni sul piano delle procedure fiscali. Un provvedimento che abbiamo scritto pensando al neolaureato che si mette in proprio, al libero professionista senza dipendenti». Sarà un disegno di legge che il Ncd presenterà in Parlamento? «Faremo sì che entri nel pacchetto del governo che contiene le altre misure. Abbiamo ottenuto un'attenzione specifica per le imprese, tramite il taglio dell'Irap. Adesso la nostra battaglia è ottenere un'attenzione specifica per gli autonomi». Tra conferme e smentite è spuntata l'ipotesi di un balzello «di solidaretà», l'ennesimo, a carico dei pensionati. Il sottosegretario Graziano Delrio dice che il governo ragiona su «un contributo straordinario da parte di coloro che ricevono una pensione robusta». Cioè a partire dai 2.500-3.000 euro lordi. Intendete accettare un prelievo simile? «Nessuno prelievo sulle pensioni è previsto tra le coperture degli interventi che stiamo per fare. Noi siamo fermi a questo e nessuno ci ha detto il contrario». E il giorno in cui ve lo dovessero dire? «Di certo non potremmo chiedere un contributo di solidarietà a pensionati che meriterebbero loro il contributo di solidarietà. Questo per noi è un punto fisso». Quale è secondo voi la cifra dalla quale iniziano le pensioni d'oro? «Con il metodo contributivo questa definizione per noi è scomparsa. Non ci appassiona l'idea di inseguire i risultati che ciascuno ha acquisito nella propria vita». Rivendicate di non avere permesso l'aumento della tassazione sui Bot, ma è stata alzata l'aliquota sulle rendite finanziarie. Anch'essa è un modo per colpire il risparmio delle famiglie. «I risparmi delle famiglie sono del tutto fuori pericolo, proprio perché non cambia la tassazione né sui Bot né sugli altri titoli di Stato, che sono il vero veicolo d'investimento delle famiglie italiane». I sindacati delle forze dell'ordine sostengono che i tagli al budget per la sicurezza mettono a rischio 600 tra presidi di polizia e caserme dei carabinieri. Il ministro dell'Interno è d'accordo? «Agli uomini e alle donne delle forze dell'ordine nella scorsa Finanziaria abbiamo dato un aiuto consistente. Ho fatto la scelta di investire l'intero ricavato del fondo unico Giustizia, quello che il ministero dell'Interno ricava dalle confische dei patrimoni criminali, tutto sulle forze dell'ordine. E non sugli alti papaveri, ma su chi sta in trincea. Adesso tutti i comparti debbono farsi carico di una razionalizzazione, ma questa non significherà mai tagli indiscriminati e abbassamento del livello di sicurezza delle nostre città». di Fausto Carioti

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