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Baretta (Pd): "Il governo potrebbe fare un prelievo sulle pensioni"

Ignazio Stagno
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"Si può chiedere un prelievo intorno ai 3.000 euro o a una cifra che consenta un buon livello di vita. Sì, penso che possa essere chiesto, a crescere, un contributo di solidarietà". Le parole del sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, pronunciate durante l'ultima puntata di Agorà hanno scatenato un terremoto nel governo Renzi. Quello dei prelievi o dei "contributi" (per usare un eufemismo caro all'esecutivo) sui pensionati è un punto molto delicato. Matteo Renzi, ospite ieri sera, giovedì 13 marzo, nel salotto di Bruno Vespa, ha cercato di lanciare acqua sul fuoco: "Non ci saranno prelievi sulle pensioni". Ma a quanto pare in via XX settembre la pensano in modo diverso. Così il retroscena svelato dal sottosegretario mette nuovamente in agitazione il fronte dei pensionati.  Un esercito da tassare - Ieri il sottosegretario Graziano Delrio ad Agorà non escludeva che qualcosa sugli assegni si dovrà fare. E così mentre Renzi si prepara a fare le sue mosse, al Tesoro già discutono le prossime azioni per spennare i pensionati. Un balletto di cifre per ora ancora tutto sulla carta e per nulla chiaro, che però riapre l'interrogativo di fondo: “Come intervenire? Da quale soglia?”, si chiedono in tanti nella maggioranza.  Il Sole24 oggi ha calcolato il numero delle persone potenzialmente coinvolte per le pensioni di 2.886 euro lordi al mese. Una partita che riguarderebbe 800.650 persone (il 4,8% del totale). Un esercito di risparmiatori e di pensionati che potrebbe finire nel mirino del governo. Renzi prima o poi scoprirà le sue carte. E le prime avvisaglie erano arrivate già lunedì, quando il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, aveva ventilato un prelievo dalle pensioni dai 2.500 euro in su per finanziare le manovre dell'esecutivo.

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