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L'arma segreta di Berlusconi: 10 milioni di cani e gatti

Ignazio Stagno
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Qua la zampa, amichetto peloso. L'arma segreta di Silvio Berlusconi per vincere le elezioni non arriva dalla società civile, dalla famiglia o dalle aziende. Sta nella cuccia: «Cani e gatti ci aiuteranno a vincere le Europee», annuncia il Cavaliere durante un collegamento telefonico con un club di Roma. «Ci sono dieci milioni di persone che tengono un animale in casa per compagnia». Un bacino elettorale da mettere al guinzaglio, metaforicamente, con un'operazione simpatia. Una «campagna di adozione» per gli amici a quattro zampe («Più di 150mila») che sono «segregati nei canili». Posti, oltretutto, che costano alla comunità «quasi 300 milioni di euro». I Club Forza Silvio, già muniti di una sezione dedicata agli animali domestici, si devono mobilitare per cercare «una mamma e un papà ai cani che stanno nei canili». Segue il momento lirico, con citazione di uno scritto di Madre Teresa di Calcutta «in cui mi sono imbattuto stanotte», cioè alle luci dell'alba di sabato: gli animali abbandonati «ti danno tutto senza chiedere niente. Se impariamo ad amarli come meritano, saremo molto vicini a Dio». Un po' Madre Teresa, un po' Dudù. La scintilla all'ex premier è scoccata da quando gli gironzola in casa il barboncino bianco di Francesca Pascale. Silvio ha ammesso che la pet therapy sta funzionando: ha avuto altri cani ma «mai nessuno in casa», fino a quando non è arrivato Dudù. «Grazie a lui ho capito quanto amore può portare un frugolino così». Dudù qui, Dudù lì. Nei selfie con Vladimir Putin e con Sandro Biasotti. In aereo e sul treno. A un certo punto era sbarcato anche su Facebook. Pubblicava post e foto. Una vera mania. D'altronde fa sul serio Berlusconi. Basta sapere che sull'argomento ha commissionato molteplici sondaggi d'opinione nelle ultime settimane. Silvio sa, per esempio, che il 90 per cento degli interpellati considera Fuffi come un componente della famiglia. Per il 16 per cento è anche meglio. Dovesse essere messa davanti alla scelta, una moglie su sei si terrebbe Fido e darebbe via il marito. Lanciare una serie di proposte che vadano incontro ai possessori di animali da compagnia - come sgravi per le spese veterinarie e per la pappa - potrebbe conquistare fette di elettorato che non vota perché «disgustato dalla politica». La cinghia di trasmissione, su questo versante, dovranno essere i Club Forza Silvio. Sono «l'unico colpo in canna che abbiamo, l'unico su cui possiamo contare, dobbiamo arrivare ad aprirne 12mila entro aprile». Frasi che non faranno piacere ai dirigenti di Forza Italia. E non sono le sole. Perché Berlusconi annuncia anche che dai club si attingerà per comporre le liste elettorali in vista del turno del 25 maggio: «Noi pensiamo che questi club possano stare in campo e darci una mano per le prossime campagne elettorali». Di più: dovranno avere «anche i loro candidati che saranno inseriti nelle liste». L'altro giorno Micaela Biancofiore, responsabile delle risorse umane di Fi, ha portato a Palazzo Grazioli dieci tra professionisti, professori universitari e imprenditori provenienti da Roma in giù. Tutte persone interessate a scendere in campo al fianco di Silvio. Notizia che non tranquillizza la vecchia guardia. Oggi in Campania nascerà la lista dei fuoriusciti vicini a Nicola Cosentino. Ma un po' in tutte le Regioni si continua a litigare sulla definizione delle candidature. Nei piani del Cavaliere, devono brillare i volti nuovi e non le solite facce che girano da vent'anni. di Salvatore Dama

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