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Berlusconi: «Certe facce ci fan perdere voti»

Ignazio Stagno
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«Dovrò dire tanti no. E me ne dispiace perché è gente che sta con me da vent'anni. Ma candidare certe facce ci fa perdere voti». Stasera Silvio Berlusconi riunirà i vertici di Forza Italia per riprendere in mano la pratica delle liste per le Europee. Questo è l'animo con cui il Cavaliere si appresta a ricevere la dirigenza azzurra: aria nuova. Non gli interessa se la vecchia guardia ha più dimestichezza nell'attrazione delle preferenze. Silvio guarda al dato complessivo: «Riproporre certe persone ci farebbe perdere il 3% dei voti» e snocciola sondaggi davanti ai vertici veneti, trentini e valdostani di Fi, ricevuti separatamente a Villa Gernetto. La deroga ricevuta da Raffaele Fitto potrebbe rimanere l'unica eccezione. Balla la candidatura di Claudio Scajola, che ieri in Transatlantico era data al 50 per cento, proprio mentre arrivava la bocciatura del consigliere politico berlusconiano Giovanni Toti: «Non ci sono uomini buoni per tutte le stagioni». Che si cambi, allora. Già, ma mettendo chi? È il dilemma del Cavaliere al quale mancano ancora candidature eccellenti per rendere accattivante Forza Italia agli occhi degli elettori. Indirettamente ci sarà lui. Domenica verranno depositati i simboli dei partiti. Quello di Forza Italia avrà la classica bandiera e la scritta “Berlusconi”. Basterà? Silvio, davanti ai suoi ospiti, non ha negato le difficoltà. Il pensiero è rivolto al calendario, la data del 10 aprile. Giorno in cui l'ex presidente del Consiglio saprà se può partecipare alla campagna elettorale, in caso di affidamento ai servizi sociali. O se finirà murato all'interno del villone di Arcore, qualora i giudici dovessero decidere per gli arresti domiciliari. «Capite? Io rischio di finire in galera per colpa di una magistratura iperpoliticizzata, non riesco a farmene una ragione», ha ripetuto ripercorrendo venti anni di «aggressioni giudiziarie» culminate con i processi degli ultimi anni e la condanna definitiva per frode fiscale. Quanto al governo, il presidente di Forza Italia ha ribadito la sua linea: opposizione dura a Renzi sui temi economici e occupazionali, facendo salvo il dialogo sulle riforme. «Il patto è ancora valido», precisa Silvio, «non so se Renzi sarà in grado di fronteggiare l'opposizione che c'è nel suo partito». La campagna elettorale, ha precisato l'ex premier, sarà tutta fondata sul volontariato dei club Forza Silvio e delle sentinelle della libertà perché, diversamente dal passato, «io non ci metto un euro, non li ho, sono povero...», si è autocommiserato, «invece avete visto Alfano? Lui sì che è ricco, ha tappezzato tutta Italia con i suoi manifesti», ha notato Berlusconi, «chissà dove ha preso i soldi...». Infine il Cav. ha ironizzato su un fatto: «Alcuni poster però li ho già visti scarabocchiati, gli hanno disegnato i baffi...». di Salvatore Dama

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