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Rai, il canone nella bolletta elettrica. Ma il governo smentisce

Ignazio Stagno
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Prima la bomba, poi subito la retromarcia. E' giallo sul presunto piano del governo che prevede di mettere mano al canone Rai per coprire il taglio Irpef previsto per maggio. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono le ipotesi di un intervento del governo sul canone Rai, eventualità-rimarcano le medesime fonti -non prevista e destituita di fondamento. Ma il progetto secondo quanto trapelava ci sarebbe stato e prevedeva di inserire il canone Rai nella bolletta. Da un lato per recuperare evasione, dall'altro per aumentare il gettito. Tanto che avrebbe dovuto essere inserito nel decreto che prevede di restituire 80 euro in busta paga per chi guadagna meno di 1.500 euro al mese e che avrebbe così consentito la copertura di alcune misure già annunciate dal governo. La promessa - "A maggio avrete 80 euro in busta paga". Matteo Renzi nelle sue infinite televendite l'ha ripetuto centinaia di volte. Ma come Libero ha più volte ricordato i conti non tornano e le coperture non ci sono. Il premier punta tutto sulla spending review ma come sempre quelle coperture rischiano di non arrivare finché non cominciano i tagli annunciati da Renzi. Così a palazzo Chigi si affannano a trovare i fondi per far mantenere al premier la promessa su cui si gioca la faccia e il mandato. Un aiuto potrebbe arrivare da viale Mazzini. Infatti secondo quanto racconta il Fatto Quotidiano il governo avrebbe inviato una lettera alla Rai. Nella lettera il governo chiederebbe un contributo alla tv pubblica per finanziare i provvedimenti annunciati dal premier Matteo Renzi, pari al 10% del canone, cioè 170 milioni di euro.  Il piano - Così il governo secondo i rumors avrebbe studiato un provvedimento per il recupero dell'evasione del canone Rai, da inserire nel decreto per gli 80 euro in busta paga. L'introito eventualmente recuperato, stimato intorno ai 300 milioni di euro, andrebbe per metà al Tesoro e per metà alla Rai. Tra le ipotesi allo studio, come racconta l'Huffingtonpost, per dare garanzie alla Corte dei Conti sul recupero di risorse che andrebbero a finanziare i provvedimenti annunciati dal Governo, c'è la possibilità di legare il pagamento del canone non più alla detenzione dell'apparecchio, ma o al pagamento della bolletta elettrica al nucleo familiare.  Le coperture - Il recupero potenziale - secondo il dossier allo studio del governo - è di 600 milioni di euro e riguarda il 26,5% dei nuclei familiari (pagano attualmente il canone il 68,7% dei nuclei, pari a 16 milioni e mezzo, con un gettito complessivo di 1,7 miliardi di euro). Il recupero stimato è però di 300 milioni di euro, che sarebbe appunto diviso a metà tra Tesoro e Rai. Il gettito che arriverebbe nelle casse pubbliche sarebbe quindi di 150 milioni. Insomma alla fine gli 80 euro in busta paga in più saranno gli stessi che sborsiamo per il canone Rai.   

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