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Berlusconi: "Napolitano disse a Fini di farmi cadere, gli promise di nominarlo premier"

Giulio Bucchi
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"Fini ha fatto ciò che ha fatto perché convinto dal Capo dello Stato che avrebbe formato il nuovo governo e ci sono testimoni che hanno sentito la telefonata di Fini, messa in vivavoce, che garantiva di avere le spalle coperte". Silvio Berlusconi attende la seconda metà di Porta a porta, teatro del grande ritorno in tv, per lanciare una bomba clamorosa sul grande nemico Gianfranco Fini, passato alla storia del Pdl come il "traditore" per antonomasia, ma soprattutto sul Quirinale. Quei mesi tumultuosi che chiusero il 2010, quando Fini lasciò Berlusconi per fondare Futuro e Libertà e sfiduciare il governo di centrodestra, sono ancora vivissimi nella mente del Cavaliere e dei suoi fedelissimi. E come un anno dopo, quando a Palazzo Chigi arrivò Mario Monti, secondo l'ex premier la regia fu di Giorgio Napolitano anche allora, quando molti a sinistra si illusero di poter dare una spallata al Cav puntando sul suo ex delfino. Illusione, appunto, anche se parlando di "complotti" forse non avrebbero dovuto attendere a lungo. Nel novembre 2011, dopo la caldissima estate dello spread, arrivò la manina dei grandi centri di potere economico-finanziari internazionali. Come detto, allora Fini era già acqua passata e il nuovo cavallo era il Professore. Come andò a finire, lo sanno tutti.

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