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Marina Berlusconi contro Renzi, Alfano e giudici: "La politica? Oggi no, ma domani..."

Giulio Bucchi
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"La politica oggi no. Un domani, se capitasse, chissà". Ha scelto il Corriere della Sera, Marina Berlusconi, per scendere in campo. Non è una auto-investitura, o almeno non lo è ancora, ma l'intervista rilasciata a Daniele Manca è la più decisa presa di posizione "politica" in senso lato mai dichiarata dalla figlia di Silvio e presidente Mondadori. Perché nelle sue risposte non mancano giudizi sferzanti su Renzi, Alfano, Bondi, Bonaiuti, De Benedetti, l'operato del governo, i giudici, la sinistra anti-berlusconiana, i "colpi di stato". Una Marina scatenata, che allontana un ruolo di primo piano nelle istituzioni ma, pare, solo di qualche tempo: "La politica la seguo con attenzione ma il mio posto è nelle aziende, questo è il lavoro che mi piace fare. La leadership non si eredita, bisogna sapersela costruire, passo dopo passo, con umiltà, sacrificio, passione. E soprattutto con rispetto: per se stessi e per gli elettori". Marina mai come Marine Le Pen, dunque? "Lei è cresciuta a pane e politica. Io ho scelto un'altra strada. Ma nella vita non si può escludere nulla...". "Condanne senza prove e calunni" - Si parte dalle frasi del Cavaliere contro Martin Shulz e i tedeschi "che pensano che i campi di concentramento non sono mai esistiti". "Bisogna smetterla una volta per tutte con le strumentalizzazioni", incalza Marina -. Mio padre non intendeva offendere nessuno, mi spiace che per ragioni elettorali sia stata utilizzata una frase sull'Olocausto". La primogenita di casa Berlusconi si scaglia poi contro toghe e sinistra: "Mio padre ha subito in vent'anni una persecuzione giudiziaria senza precedenti" ad opera di gruppi di informazione "che condividevano con un gruppo di toghe ideologie, interessi, obiettivi". "Non si vuole chiamarli colpi di Stato? Li si chiami come si vuole - prosegue il presidente Mediaset -. Le condanne senza prove e le calunnie più assurde sono riuscite a fare quel che in una democrazia spetta alla battaglia politica, a scalzare un leader regolarmente eletto". "Renzi? Finora tutto tweet e pesciolini rossi" - "Un libro non si giudica dalla copertina. Renzi si è presentato bene, niente da dire", è il primo commento, cauto, di Marina. La sua vittoria all'interno del Pd certifica "la sconfitta della sinistra dopo vent'anni di antiberlusconismo. Ma riformare significa migliorare, non andare veloci". Invece il giudizio sul governo è negativo: "E' giusto creare un clima di ottimismo, ma più forti sono le aspettative più gravi saranno i danni se alle promesse non seguiranno i fatti". Renzi, insomma, per ora è solo "fumo dei tweet, slides, pesciolini rossi": "Più che il nuovo che avanza, a me il premier sembra più il nuovo che arretra". E gli 80 euro "sono spese elettorali e non investimenti per la crescita. Posto che si trovino le coperture... Il decreto fa acqua da tutte le parti, l'unica certezza è che aumentano le imposte su casa e risparmi".  "De Benedetti l'abbiamo salvato noi" - Quando si parla di conti in casa Mediaset e Mondadori, con il passivo nel 2013 dell'azienda editoriale di Segrate, la Berlusconi tira in ballo "l'inaccettabile esproprio di 500 milioni a favore della Cir di Carlo De Benedetti". L'Ingegnere pare il suo bersaglio preferito: "Se penso che ha avuto il coraggio di dire che mio padre Non è un imprenditore... Si è visto quanta ricchezza lui è stato capace di distruggere per tutti mentre ne creava, e tanta, soltanto per sé. Mi auguro solo che dopo l'Olivetti, dopo decine di migliaia di risparmiatori, ora non tocchi a Sorgenia". La storia imprenditoriale del patron del gruppo Espresso-Repubblica, sottolinea maliziosa la Berlusconi, "è costellata di naufragi, la sua salvezza siamo stati proprio noi, o meglio quei 500 milioni del Lodo Mondadori". I governi del Cavaliere - Tornando alla politica, i governi di papà Silvio vengono promossi: "Nel 2005 il centrodestra aveva varato una riforma costituzionale più completa di quella di oggi in discussione. Peccato che venne cancellata da un referendum voluto dalla sinistra". Riforme che, con Berlusconi premier, sono state 40: "Si può sempre fare di più e meglio, ma quanto sia difficile governare questo Paese credo l'abbiano capito tutti". Eppure, spiega Marina, erano state varate le riforme del lavoro con la legge Biagi e quella delle pensioni, poi disfatte dalla sinistra, che avrebbero evitato lo choc della riforma Fornero. E se mio padre non fosse sceso in politica, "cosa sarebbe successo con al governo la gioiosa macchina da guerra" di Occhetto? I "traditori" di Ncd -  Le ultime carezze Marina le riserva ai "traditori" del Nuovo Centrodestra, tutti coloro che hanno abbandonato Silvio nel momento più delicato della sua esperienza politica e personale. "Hanno tradito se stessi e la propria storia: l'unica cosa in cui sono grandi è la mediocrità". "Il dissenso - spiega la Berlusconi - è legittimo ma ci sono i modi e i tempi giusti. Quando si scopre che dietro nobili prese di distanza ci sono solo faide di potere e fame di poltrone, il tutto diventa più avvilente".

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