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Forza Italia, il dubbio: primarie per eleggere Marina Berlusconi

Giulio Bucchi
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La questione è sul tappeto da settimane. Forse, come ricordava Angelino Alfano, da mesi e mesi. Marina Berlusconi erede di Silvio anche come leader di Forza Italia agita il partito, perché se la Cavaliera prenderà il comando sono in tanti a rischiare. Vuoi per un naturale, fisiologico ricambio generazionale, vuoi perché la scelta "interna" di Marina filosoficamente potrebbe fare a pugni con l'idea di una legittimazione popolare. Attenzione, però, perché le parole di Berlusconi padre domenica da Lucia Annunziata potrebbero andare in questa direzione: "Un leader lo sceglie la gente". Come? Magari con le primarie, vecchia idea che già girava nel Pdl dopo l'anno di di stand-by del Cav, nel 2012, e subito abortita non appena l'ex premier ha deciso di ritornare in campo. Elezione o investitura? - Le primarie potrebbero in fondo mettere d'accordo tutti: chi vede con entusiasmo l'ingresso di Marina conta sul fatto che, in ogni caso, anche gli elettori di centrodestra guarderebbero con favore all'ipotesi. Questo dicono i sondaggi interni in mano a Berlusconi e ai suoi fedelissimi. D'altro canto, i big del partito che non vorrebbero essere rottamati a tavolino preferirebbero consegnare alla futura leader un movimento più aperto alla "base", magari anche per misurare le proprie forze elettorali e da lì ripartire, per ritagliarsi un bello spazio in Forza Italia che verrà.  I due ostacoli - Le posizioni, per ora, sono abbastanza chiare: Raffaele Fitto e Denis Verdini vorrebbero che la decisione sulla futura leadership fosse collegiale: "Marina è brava, ma decidano gli elettori", ha spiegato Fitto. Il coordinatore azzurro è un po' più abbottonato: "Deciderà tutto Berlusconi, ma dirà la sua anche il partito, perché siamo un partito". Anche Renato Brunetta si è sempre detto contrario alle "dinastie". Di sicuro, se arriverà Marina, lui non verrà messo in un angolo. Stefania Prestigiacomo, Michaela Biancofiore, Stefania Prestigiacomo, Gianfranco Rotondi, tutti loro tifano per l'ascesa della figlia del Cavaliere, sia in caso di primarie sia di investitura dall'alto. Sulle primarie e l'incoronazione della Berlusconi, in ogni caso, pesano due incognite: innanzitutto, l'assetto elettorale delle prossime politiche. Se Forza Italia correrà da sola, l'importanza di una consultazione pre-elettorale diminuirà drasticamente. Viceversa, se l'idea è quella di ricomporre una coalizione, con Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e Lega Nord, per esempio, difficilmente non si passerà da una gara allargata per il candidato premier e leader. Secondo ostacolo, questo molto più arduo: il conflitto d'interessi. Barbara è pur sempre presidente Mondadori e, di fatto, a capo dello stesso impero mediatico del padre di cui è erede designata, al di là delle cariche. E Matteo Renzi ha ancora qualche mese di tempo per provare a sbarrarle la strada.

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