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Forza Italia, Berlusconi: "Ipotesi grande coalizione"

Ignazio Stagno
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Una grande coalizione col Pd. Silvio Berlusconi apre le porte ad una possibile alleanza di governo con il Nazareno. Il Cav, intervennedo a Radio Anch'io è stato molto chiaro su questo punto: "Dovremo guardare a quello che succederà nell'economia e nel Paese, non escludo che per il bene del Paese possa esserci ad un certo momento la necessità di stare tutti insieme nel governo, per assumere alcune importanti decisioni, però non lo posso assicurare". Una proposta quella del Cav che di sicuro farà rumore. Le riforme - Ma Silvio comunque non risparmia critiche a Matteo Renzi: "Ha un deficit di legittimità per non essere arrivato a palazzo Chigi dopo una vittoria elettorale". Poi Silvio aggiunge: "A Renzi però riconosco la capacità di aver accettato la lezione che avevamo dato sulla necessità di riforme per ammodernare il Paese. Mi fa molto piacere - sottolinea - che ne abbia preso atto".  Opposizione - Al suo partito, invece, il leader FI, rivendica una linea di opposizione responsabile: "Noi quando siamo stati al governo abbiamo sempre avuto all'opposizione una sinistra del 'tanto peggio, tanto meglio, mentre quando siamo stati noi opposizione ci siamo sempre regolati in maniera del tutto diversa e, ogni volta, abbiamo esaminato le proposte di legge della maggioranza. Se ci sembravano positive per l'Italia e per gli italiani le abbiamo sostenute con il nostro voto".  Renzi e il "deficit di legittimità" -  Torna allora a dire, Berlusconi, che Renzi "dovrebbe risolvere il suo deficit di legittimità democratica e se dovessimo poter rientrare nella democrazia, con un passaggio elettorale, visto che questo è il terzo governo consecutivo non eletto dal popolo, e se allora dovesse permanere una situazione come questa, e Renzi proponesse a noi le nostre riforme è chiaro che siamo l'opposizione responsabile che dirà di sì". "Usciamo dall'euro" - Infine Berlusconi ipotizza per la prima volta l'uscita dell'Italia dall'euro. Silvio Berlusconi, a Radio Anch'io, afferma: "L'idea mi pare avventurosa, ma se non dovessimo riuscire a cambiare la politica della Bce, e dell'Unione europea, sarà la realtà a imporci, a noi, alla Francia, all'Irlanda, al Portogallo, l'uscita dall'euro per tornare alla nostra moneta". Una svolta che farà discutere.

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