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Susy De Martini (Fi): "La Ronzulli è diversamente meritevole di stare in Europa"

Giovanni Ruggiero
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Parte una pioggia di frecce avvelenate dall'arco dell'eurodeputata di Forza Italia Susy De Martini (all'anagrafe Isabella). A chi mira? Sulla sua stessa casa: spara tutte le frecce su bersagli forzisti. Intervistata dalla "zanzara" David Parenzo per il Corriere.it, la De Martini – medico genovese e candidata alla seconda esperienza a Strasburgo - non risparmia giudizi sulle sue colleghe (e sui colleghi) di partito. Che tra gli azzurri ci fosse maretta, soprattutto sulle liste per le Europee, non è certo un mistero. Ma la De Martini, come dimostra quanto ha detto, batte chiunque in termini di autolesionismo. Ne ha per tutti, a cominciare dal Licia Ronzulli. Sulla Ronzulli - L'immagine dell'ex infermiera classe '75 era diventata famosa per aver portato con sé la figlia Vittoria, appena nata, durante le seduta in aula. Se quello voleva essere un tentativo di intenerire i colleghi, la Ronzulli deve aver fallito proprio all'interno di Forza Italia. Se è vero che le leggi approvate a Strasburgo influenzano pesantemente le legislazioni nazionali, italiana compresa, dai partiti dovrebbero meritare la candidatura: “Le persone migliori – dice la De Martini – invece tra le mie colleghe ce ne sono alcune diversamente meritevoli, di certo non hanno i requisiti per entrare in Europa, anche se qualcuno le ha votate”. In cima alla lista la mamma-deputata: “La Ronzulli è una che organizzava feste e non ha neanche pubblicato un curriculum. Iva Zanicchi ce l'ha (il curriculum, ndr) – incalza la De Martini –, dice che è arrivata finalista a Castrocaro, una cosa che leggono tutti i colleghi di tutti i paesi europei”. Gli scarti europei – Parenzo non smette di strabuzzare gli occhi, incredulo. Soprattutto quando si passa alla classifica dei peggiori: “Qual è lo scarto, il peggiore di Forza Italia nell'europarlamento?”. La De Martini non ha esitazioni: “Clemente Mastella, che dicono aver visto molte volte a giocare al casinò di Baden Baden”. Il primo dei desaparecidos per la deputata forzista è però: “Ciriaco De Mita, che non ho mai visto nella commissione esteri: qualcuno – ride la De Martini – ha anche scritto ‘ghost' (fantasma) vicino al suo nome in aula, mai visto una volta”. Con Mastella l'eurodeputata forzista ha il dente avvelenato da quando, nell'aprile scorso, aveva denunciato sul suo profilo Facebook i tentativi del “clan Mastella” di boicottare la sua campagna elettorale. In quell'occasione la nuora di Mastella, Roberta Gasco (consigliere regionale in Liguria), avrebbe preferito “un'amica di famiglia”, l'altra europarlamentare e candidata nella stessa circoscrizione della De Martini, come relatrice di un convegno in provincia di Savona. Tressette col Pd – La passione di Ciriaco De Mita per il tressette l'ha portato a trovare a Strasburgo un compagno fisso nell'ex democristiano Mario Pirillo, oggi Pd: “Una volta cercavano un quarto giocatore – racconta la De Martini – ho dovuto confessare di non saper giocare, De Mita mi ha rimproverata perché secondo lui il tressette fa bene alla mende”. L'ultima chicca dell'intervista, Parenzo la incassa parlando dei box-salottino usati per le interviste faccia a faccia tra parlamentari e giornalisti: “Quando c'era Vittorio Sgarbi a Strasburgo – ricorda con un velo di nostalgia la De Martini - questi erano box a luci rosse dove portava le sue conquiste”.

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