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Brunetta e il complotto contro Berlusconi

Lucia Esposito
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Un decreto sviluppo che avrebbe potuto aiutare l'Italia a uscire dalla crisi che ha poi portato al governo Monti nel novembre 2011 e affrontare grosse emergenze come la pressione sull'allora premier Berlusconi di alcuni leader europei e il rischio del commissariamento per il disordine dei conti. E' quanto sostiene Renato Brunetta nel libro che presenterà mercoledì prossimo "Berlusconi deve cadere, cronaca di un complotto". Una delle prove di questo complotto è, secondo il capogruppo azzurro, proprio la messa a punto di questo decreto che non sarebbe stato avallato dal presidente della Repubblica che quindi mandò Silvio a "mani vuote" al famose vertice di Cannes nel novembre del 2011. Insomma, la tesi di Brunetta è che se il Cav si fosse presentato con questo decreto all'incontro internazionale avremmo evitato una serie di conseguenze e soprattutto dominare lo spread schizzato a quota 550, salvarsi ed evitare al Paese la dure misure decise poi da Monti. Il Quirinale, con una nota, ha smentito l'esistenza di un complotto e nega che al Colle sia arrivato qualcosa che avesse la forma di un testo finale. Dal Colle si precisa che si parlò di queste ipotetiche misure solo in modo formale, che arrivarono dal governo una serie di indicazioni formali ma nulla di strutturato.  Insomma, il Quirinale rispedisce al mittente le accuse. Ma non è escluso che mercoledì, durante la presentazione del suo libro, Brunetta racconti qualche altro dettaglio di questa vicenda. 

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