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Ballottaggi, psicodramma Pd a Livorno: "Il computer sbaglia a contare i voti". Alla fine vince il 5 Stelle Nogarin

Giulio Bucchi
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Prima lo stupore, poi lo sconcerto, quindi la delusione fortissima. A Livorno i ballottaggi sono uno psicodramma democratico. Il Pd perde una delle sue roccaforti, strappata dal candidato dei 5 Stelle Filippo Nogarin. E Marco Ruggeri, candidato del centrosinistra già capogruppo dem in Regione, ci resta malissimo. I suoi sostenitori, nel quartiere generale Pd, all'inizio dello spoglio pensano addirittura ad errori tecnici del computer del Viminale: "Deh, li sta invertendo, un sono mica giusti questi voti", spiega il dirigente dei portuali Roberto Piccini, captato dai cronisti di Repubblica in tempo reale. Qualcuno sostiene che si stiano addirittura scambiando i voti, per sbaglio. Alla fine, invece, "è tutto vero": 54% per Nogarin, 46% per Ruggeri. Faida a sinistra - Una catastrofe. E mentre in strada i grillini festeggiano in stile Mondiale a colpi di caroselli, bandiere e clacson nel cuore della notte, il comitato di Ruggeri fa i conti con una faida interna alla sinistra: il candidato sindaco, per primo, se n'è andato abbacchiato senza salutare il primo cittadino uscente (del Pd, ovviamente) Alessandro Cosimi. Lo stesso Ruggeri aveva cercato di prendere le distanze dall'ultima amministrazione e, in generale, dare segnali di cambiamento in una città in cui, per dirla con Nogarin, "negli ultimi anni il Pd non ha fatto altro che arroccarsi sulle proprie posizioni". Ora "aria nuova, ne vedremo delle belle", assicura il sindaco M5S, novello Pizzarotti. E qualcuno, dalle parti democratiche, punta già il dito contro il candidato della sinistra radicale Andrea Raspanti, che al primo turno ha "rubato" quasi 14mila voti a Ruggeri, mica bruscolini, e che per i ballottaggi ha aperto a Nogarin. Andrà a finire che la colpa sarà solo sua, non di chi quelli che i suoi elettori non sono stati in grado di convincerli.

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