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M5s, la proposta di riforma elettorale: ecco il Democratellum

Andrea Tempestini
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Dopo l'apertura al Pd in tema di riforma elettorale arriva la proposta del Movimento 5 Stelle, il "Democratellum", il sistema di voto con cui superare Italicum (furtto dell'accordo Renzi-Berlusconi) e il Consultellum (il proporzionale puro che ci ha consegnato la sentenza della corte Costituzionale). "Noi facciamo sul serio", premette Beppe Grillo su Facebook. E poi aggiunge: "Questa è la lettera che abbiamo appena mandato a Renzi, diffondete". Nel dettaglio, la proposta grillina garantirebbe a una forza che ottiene il 40% dei voti di avere oltre il 50% dei seggi in Parlamento, alzando così l'asticella per rispettare quella che è la prima richiesta di Matteo Renzi, ossia un sistema maggioritario che garantisca una maggioranza e un governo certo. "Non è pensata per favorire il M5s", assicurano i grillini in una lettera aperta al premier pubblicata sul blog di Grillo. "Si tratta di un sistema proporzionale in circoscrizioni di dimensioni intermedie che, pur essendo sensibilmente selettivo, grazie alla formula del divisore corretta, consente l'accesso al Parlamento anche alle forze politiche piccole. Inoltre - continuano - prevede la possibilità per gli elettori non solo di esprimere un voto di preferenza, ma anche di penalizzare i candidati sgraditi, favorendo in questo modo una più diretta responsabilità degli eletti nei confronti degli elettori". La proposta - Secondo i parlametari 5 Stelle, "il Democratellum favorisce la governabilità, senza presentare profili di incostituzionalità. Il suo impianto limita la frammentazione dei partiti e avvantaggia le forze politiche maggiori. Il sistema non richiede coalizioni preelettorali e così evita che i partiti debbano annacquare la propria proposta elettorale a causa di alleanze tattiche obbligate, che, nell'esperienza italiana, si sono rivelate meri espedienti elettorali incapaci di reggere alla prova del governo del Paese. Sulla base della nostra proposta, inoltre, una forza politica che ottenga un deciso consenso elettorale potrà governare anche da sola, senza che sia necessario raggiungere la maggioranza assoluta dei voti. In estrema sintesi sono questi gli obiettivi cui il Democratellum è diretto. Esso non è avanzato per favorire il MoVimento 5 Stelle ma per perseguire una democrazia compiuta ed un sistema politico più utile ai cittadini. Non si tratta infatti di un proporzionale puro, bensì di un sistema che consente a una forza politica che ottenga attorno al 40% dei consensi di avere oltre il 50% dei seggi". Cambiano i toni... - Per questa serie di ragioni, i grillini, "constatando la necessità di avere in Italia una legge elettorale in tempi brevi come auspicato da anni dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Le chiediamo di fissare un incontro, naturalmente in streaming per ragioni di trasparenza, così da poterne discutere direttamente. In attesa di un gentile riscontro, Le porgiamo i nostri migliori saluti". Cambiano i toni, dunque, e i grillini si rivolgono a Renzi come al "gentile presidente del Consgilio", ricordandogli che "sono passati ormai sei mesi da quando la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità delle principali disposizioni della legge per l'elezione della Camera e del Senato. A seguito di tale sentenza - ricordano nella premessa alla lettera -, risulta oggi in vigore una legge elettorale marcatamente proprozionale che prevede la possibilità di esprimere un voto di preferenza. Lei - aggiungono - ha più volte manifestato la volontà di modificarla, perché essa non sarebbe in grado di garantire la governabilità. Per raggiungere questo obiettivo, Lei ha concordato con Forza Italia una proposta di riforma, l'Italicum, che ripropone i profili di incostituzionalità del Porcellum: premio di maggioranza abnorme e impossibilità per i cittadini di esprimere la propria preferenza".

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