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Monti: Abbassare le tasse non è incoerente. Giustizia, destra ha ostacolato le riforme

Monti, visto da Benny

Il Prof: "La destra ha ostacolato le riforme della giustizia per interessi personali. Noi moderati? No, servono cambiamenti radicali"

Andrea Tempestini
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A Bergamo, Mario Monti presenta i 400 candidati della sua lista civica e apre ufficialmente la sua campagna elettorale. Dopo l'intervento di Luca Cordero di Montezemolo, il Professore prende la parola. L'attacco contro il Pdl e Silvio Berlusconi è durissimo. Il premier insulta di nuovo, definendo la destra un ostacolo contro la corruzione. Il Professore ha parlato di ostacolo arrivati dal mondo della destra nel corso del suo anno di governo: "Conflitti di interesse, falso in bilancio e corruzione" sono i temi più ostacolati "dalla destra, anche per ragioni storiche che noi tutti conosciamo", ha dichiarato riferendosi al Cavaliere. Poi Monti si rivolge direttamente a "Pdl e Lega" che "devono arrendersi. Questa volta gli antagonisti della sinistra, e in particolare della sinistra estrema, sono due: loro, i soliti vecchi che da vent'anni promettono e tradiscono la rivoluzione federalista, e noi che con semplicità parliamo il linguaggio della verità, delle riforme e dell'Europa. Starà agli elettori - aggiunge - stabilire chi è più credibile: chi ha fallito per vent'anni o noi". Poi altro affondo contro il Carroccio, che secondo Monti "si vergogna dell'Italia e invidia la Germania". Tasse - Si parla di tasse, e Monti parla di abbassarle, ma con moderazione. "Ora - ha spiegato nel suo intervento - si può parlare di graduale riduzione delle tasse, ma con responsabilità e senza promesse che non si possono mantenere. Qualcuno è stizzito perché parlo della riduzione delle tasse - osserva ancora il premier -. Non è incoerente questo, quello che gli italiani hanno fatto nel 2012 era strettamente indispensabile ma non per sempre. Le situazioni cambiano".  Rigore e crescita - Il premier parla poi del suo programma, spiegando che non si schioderà, in caso di vittoria, dalla linea del rigore, a cui promette di aggiungere quella crescita che nell'ultimo anno non si è fatta vedere. "Siamo all'uscita, spero, da una crisi finanziaria grave. Ora dobbiamo associare per prossimi tempi una continuazione della disciplina di bilancio, che non è una cosa contabile, ma una serietà di rapporto con le generazioni future. Non possiamo imbrogliare i nostri figli e nipoti gravando sempre più di debito il loro percorso di vita. Dobbiamo invertire questa situazione in cui i giovani si aspettano una prospettiva di vita di benessere più negativa dei loro genitori e nonni", ha chiarito i premier. "A questo bisogna associare un nuovo slancio per la crescita, il lavoro e il sociale", ha chiosato il Professore. "Moderati? No" - Monti cerca poi di "disfarsi" dell'etichetta di moderato: "L'Italia - spiega - non ha bisogno di moderazione, ma di riforme radicali. Non sempre coloro che si dicono moderati in politica sono moderati nel nostro senso" e comunque "l'Italia non ha bisogno di moderazione nel senso di mezze misure, ma di riforme radicali" ha spiegato. "Non si tratta di federare i moderati, ma di federare i riformatori". Sulle riforme, ha aggiunto, "serve sforzo ampio e unitario. Ho sempre sostenuto, quando guardavo la politica da fuori o dall'Europa, che le riforme incontrassero difficoltà e fosse necessario uno sforzo largo e unitario per superare certe emergenze. I nostri segnali della voglia di fare riforme sono stati accolti e seguiti con scelte politiche costose da soggetti che prima militavamo nel polo di sinistra e di destra e non erano a loro agio nella loro casa di appartenenza sulle riforme. Noi li abbiamo voluti, loro sono venuti". Monti, infine, risponde a Nichi Vendola, che si è detto pronto ad aprire la porta al montismo a patto che il Professore faccia autocritica. Sprezzante la risposta del Professore: "Autocritica. Ma scherziamo?". E ancora, un appello "al voto utile per l'Italia. Quello per la lista Monti - ha concluso - non è un voto contro qualcuno, ma fermissimamente per l'Italia. Ed è un voto utile. Tra un po' - ha chiosato - diremo che il voto è utile".

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