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Federica Mogherini, 10-11 Paesi non la vogliono come Alto rappresentante

Andrea Tempestini
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Via libera del Parlamento europeo alla nomina di Jean Claude Juncker come presidente della Commissione europea: in sessione plenaria, l'assemblea ha votato a maggioranza perché l'ex premier lussemburghese, popolare, designato dal Consiglio europeo in seguito ai risultati delle elezioni dello scorso 25 maggio, sia il capo del prossimo esecutivo. Juncker ha ottenuto 422 voti a favore, superiori alla maggioranza assoluta di 376 voti su 751 eurodeputati. I votanti sono stati 729, i contrari 250, gli astenuti 47 e le schede nulle 10. Nel suo discorso all'aula, Juncker ha parlato di lavoro e crescita, spiegando che la sua "prima priorità" è "rafforzare la competitività e stimolare gli investimenti". Quindi la promessa, ossia nei primi tre mesi "un ambizioso pacchetto per lavoro crescita ed investimenti" che attraverso la Bei ed il bilancio europeo "mobiliterà fino a 200 miliardi in tre anni". Infine Juncker ha smentito, nei prossimi cinque anni, un ulteriore allargamento dei confini del Vecchio Continente, pur confermando che i negoziati in corso continueranno, in particolare con i Balcani occidentali. Nel grande dell'elezione di Juncker al Parlamento europeo, dove dovrebbe incassare la fiducia, va in scena una storia italiana: quella di Federica Mogherini, il ministro degli Esteri, la "figurina" che Matteo Renzi vuole piazzare al posto di Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell'Ue al posto di Catherine Ashton. Una nomina che però viene osteggiata dal "blocco dell'Est": diversi Paesi, infatti, sono contrari alla promozione della Mogherini. Una circostanza che è stata confermata a Strasburgo dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per gli Affari europei, Sandro Gozi, che tenta di minimizzare: "Nessuno ha mai sollevato obiezioni, ma se ci saranno vorrà dire che anche l'Alto rappresentante, come già Juncker, sarà designato a maggioranza". Le voci - Il governo italiano, dunque, nonostante i veti - si parla di 10-11 Paesi contrari alla Mogherini - non ha intenzione di tirarsi indietro. Proprio in queste ore, il ministro degli Esteri ha iniziato la sua missione in Terra Santa. Le indiscrezioni sulla contrarietà alla sua nomina erano state già anticipate nei giorni scorsi dal Financial Times, che spiegava come diversi Paesi, soprattutto dell'Europa dell'est, osteggiassero la titolare della Farnesina: al suo posto, infatti, vorrebbero la lituana Algirdas Butkevicius, la cui candidatura è emersa soltanto negli ultimi giorni. Tra i motivi per i quali la Mogherini sarebbe malvista, la sua politica troppo "leggera" nei confronti della Russia di Vladimir Putin. La frenata - Da par suo, Juncker, ha spiegato: "Intendo affidare agli altri Commissari responsabili delle relazioni esterne il compito di sostituire l'Alto rappresentante sia nel Collegio che a livello internazionale". Quindi il presidente della Commissione in pectore ha promesso un commissario per l'immigrazione che "lavori insieme a tutti gli Stati membri e con i Paesi terzi più interessati". Poi però sulla Mogherini è stato proprio Juncker a frenare: l'italiana, spiega, sarebbe considerata un "buon candidato", ma - conferma - "ha dieci-undici Paesi contro". Fonti vicine a Juncker hanno poi sottolineato la determinazione del presidente designato a definire la squadra di commissari "entro fine luglio o i primi giorni di agosto".  

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