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Ue, il Ppe: "Van Rompuy chiede a Matteo Renzi di nominare Enrico Letta alla presidenza del Consiglio europeo"

Giulio Bucchi
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Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy sta sondando il governo italiano per verificare la  disponibilità alla candidatura di Enrico Letta alla presidenza del Consiglio europeo. La fonte è più che autorevole, il Partito popolare europeo, e il dubbio è lecito: davanti alla faccia tosta del premier italiano, arrivato a Strasburgo per la presentazione del semestre italiano in Europa con la convinzione di poter incassare vittorie su tutti i fronti, i popolari (quelli della Merkel, di Juncker e dello stesso Van Rompuy) hanno pensato bene di piazzargli una bella buccia di banana sotto i piedi svelti. Letta è l'uomo che Renzi ha pugnalato lo scorso febbraio pur di arrivare a Palazzo Chigi: avrà il coraggio di dire no alla "mano tesa" dal Ppe, accoltellando nuovamente l'ex premier? Più verosimilmente, Matteo dovrà far viso a cattivo gioco e accettare la candidatura di un esponente del Pd non allineato, probabilmente anti-renziano, ma molto stimato nei salotti europei che contano. Non il massimo per un politico spregiudicato che fino ad oggi ha vissuto di scelte drastiche sugli uomini (molto meno sui contenuti) e che i compromessi li ha semmai imposti e quasi mai subiti. Van Rompuy: "Mai fatti nomi" - Da Bruxelles però non confermano quanto fatto filtrare dagli ambienti Ppe. Van Rompuy si sarebbe limitato a informare Renzi della "estrema difficoltà" di comporre un pacchetto di nomine complessivo e della possibilità di convocare un nuovo vertice più in là, entro agosto, senza fare cenno a nomi o ipotesi di nomine. Sul tavolo, infatti, nel vertice in corso mercoledì sera c'è la partita delle nomine alle varie Commissioni Ue. Il Pse, secondo quanto si apprende, avrebbe confermato la richiesta di nominare un socialista quale Alto rappresentante per la Politica estera. E qui si torna alla questione Letta. Il nodo Mogherini - Il pressing dell'Unione europea e nello specifico di Van Rompuy è legato alla candidatura di Federica Mogherini come Alto rappresentante per gli Esteri dell'Ue. In 10-11 paesi si sono opposti al suo nome, il Ppe è contrario perché l'attuale ministro degli Esteri italiano sarebbe troppo "filo-Russia" e non basta il sostegno dei socialisti. Dalle prime indiscrezioni provenienti dal vertice, sembra che Angela Merkel abbia fatto cadere il proprio veto sulla Mogherini, ma la trattativa è ancora lunga. Qualcuno a Strasburgo e Bruxelles aveva nel frattempo avanzato proprio il nome di Letta per la poltrona finita a Juncker, dopo settimane di trattative. E proprio il "no" secco di Renzi al via libera a Letta avrebbe indisposto i popolari europei. Che però, da gran volponi (e da primo partito in Parlamento) hanno già capito come vendicarsi di Matteo lo spaccone.

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