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Berlusconi e Alfano insieme? I dubbi di Ncd e Forza Italia

Ignazio Stagno
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"Angelino adesso è arrivato l'ora di smetterla di litigare. Gli italiani sono stanchi di tutto questo. Dobbiamo metterci a lavorare per riunificare il centro destra", avrebbe detto il Cav ad Alfano. Che a sua volta avrebbe risposto: "Presidente, l'affetto da pate nostra nei suoi confronti è immutato. E la sua assoluzione chiude anni di sofferenza che io, per esserle stato vicino, conosco benissimo". In questo rapido scambio di battute telefoniche raccontate dal Corriere della Sera si gioca il futuro del centrodestra. Da un lato c'è il Cav rinvigorito dopo l'assoluzione nel processo Ruby, dall'altro lato c'è Angelino Alfano stretto tra il governo Renzi e la voglia di costruire un nuovo centrodestra attorno ad Ncd. L'ipotesi di una pax dopo lo strappo adesso comincia a diventare concreta. Ma dalle parti di Ncd e Forza Italia la telefonata del Cav ad Angelino ha avuto reazioni contrastanti. L'apertura di Toti - Tra gli azzurri il più entusiasta di un ritorno al passato è il coordinatore Giovanni Toti: "È evidente -riflette Giovanni Toti in una intervista al Messaggero- che oggi, tra le forze del centrodestra ci siano divergenze di vedute. Ncd appoggia il governo. Forza Italia appoggia le riforme istituzionali e dialoga su quanto di buono si può fare per l'Italia. Ma il confronto può tornare produttivo all'interno di una federazione di forze che si considerano, o almeno proclamano, alternative al centrosinistra alla guida del Paese. Alfano dice proprio questo e questo è l'obiettivo anche nostro". Le condizioni di Lupi - Fissa invece rigidi paletti per Ncd Maurizio Lupi: "Per dialogare -dice il ministro delle Infrastrutture - bisogna che Forza Italia abbandoni le posizioni estremiste. Noi non intendiamo 'tornare a casa' o peggio 'tornare all'ovile' ma costruire una nuova grande coalizione popolare di centrodestra e Toti deve dirci se sta con gli estremismi della Lega e con alcuni del suo partito". Il no di Formigoni - A chiudere la porta invece è Roberto Formigoni, ex Pdl, e colonna della nuova avventura alfaniana. L'ex governatore è molto scettico su un nuovo patto tra Ncd e Forza Italia e soprattutto non vede bene il ritorno di Silvio Berlusconi come leader del centrodestra: "Leader di Forza Italia probabilmente sì, lo era già e immagino rafforzerà la sua posizione, sono comunque decisioni che competono a Forza Italia. Leader del centro destra, inteso come leader unico dico di no, ogni persona ha la sua stagione e la sua è tramontata, definitivamente. Mi auguro abbia la saggezza di giocare un ruolo di facilitatore per un nuovo centro destra. Certamente la formula tradizionale della Casa delle Libertà che pure ci ha portato a successi, è definitivamente tramontata. Chiunque si illudesse oggi di ricostituire il centro destra come sommatoria di partiti secondo quello schema con un leader unico che copre tutte le differenze, sbaglierebbe di molto. Il mondo è profondamente cambiato, quelle vecchie risposte sono inutilizzabili". Brunetta e il Mattinale - Scettico sull'operazione il Mattinale, la nota politica dei parlamentari di Forza Italia: "Berlusconi è l'unico federatore, il Bluetooth del centrodestra, il protagonista di riforme vere e alleanze vincenti. In America lo chiamano 'momentum', e ribalta la storia (il momentum è fecondo perché sincronizzato con il processo riformatore)". Insomma per i duri e puri di Forza Italia il dialogo con Alfano può esserci a patto che il leader di coalizione resti Silvio. Intanto secondo i rumors delle ultime ore i due leader si incontreranno presto per capire quale direzione prendere nel centrodestra che verrà. 

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