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Lega Nord, Flavio Tosi contro Matteo Salvini: "Sì all'accordo con il centrodestra, sì alle primarie"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Il centrodestra non c'è più. Come si può pensare a primarie comuni con Alfano? Non esiste un programma condiviso". E ancora: "Le primarie di centrodestra le fai solo se hai un programma comune. Non con chi apre ai gay, continua a difendere l'euro, rinuncia a una battaglia forte contro l'immigrazione clandestina". In due interviste rilasciate a Stampa e Repubblica, Matteo Salvini era stato chiarissimo: nessun accordo tra la Lega e Forza Italia, men che meno con Ncd. Questo succedeva domenica. Oggi un altro pezzo grosso del Carroccio detta una linea completamente diversa per il futuro del partito. "Per noi restare isolati sarebbe un grave errore. Il centrodestra va rilanciato", dice Flavio Tosi dalle colonne della Stampa. Il sindaco di Verona reputa che questa sia l'unica strada percorribile per sbloccare la situazione che vede Renzi protagonista assoluto. "Può ricrearsi uno schieramento alternativo a Renzi", spiega Tosi a Giacomo Galeazzi. "Le primarie di tutto il centrodestra servirebbero a scegliere la nuova leadership, ma prima delle regionali del prossimo anno va stabilita una posizione comune rispetto al governo Renzi". "Oggi", ragiona il sindaco leghista, "Ncd è dentro, Forza Italia è fuori ma lo appoggia, noi e Fratelli d'Italia siamo all'opposizione. Per allearci attorno a un progetto condiviso non si possono avere tre posizioni diverse sul governo. Per tornare al 12% la Lega deve recuperare chi non ci ha votato". No all'isolazionismo - "E dobbiamo stare attenti agli eccessi di unanimismo", tuona Tosi. "Non bisogna essere tutti soldatini, ma cercare di guadagnare consenso, lavorare per il movimento". E ancora: "Alla Lega non serve l'isolazionismo. Il centrodestra non può che essere un'alleanza liberista: Stato meno costoso, burocrazia e fiscalità più leggere, tempi certi per la giustizia". I numeri sono dalla sua parte: "Non sindaci su dieci la pensano come me", rivela Tosi che ribadisce la sua intenzione a candidarsi per le primarie. "Alle primarie", spiega, "è come nel voto per i comuni: i cittadini votano le persone per quel che dimostrano di saper fare al di là dell'appartenenza politica. La gente ti misura sulle cose concrete. Conta la coerenza". Il passo indietro di Salvini - E lui si sente coerente e pronto a sfidare Matteo Salvini che ieri ha comunque fatto un passo indietro rispetto alle prese di posizione dei giorni scorsi. Alla proposta di Renato Brunetta di trovare dei punti di accordo (elezione diretta del presidente della Repubblica congiunta con l'architettura federalista dello Stato; riforma fiscale; reintroduzione del reato di clandestinità e abrogazione della legge Fornero sulle pensioni; riforma della giustizia; riforma dello statuto della Bce, reflazione tedesca e svalutazione dell'Euro) il segretario della Lega è apparso molto più possibilista: "Mi fa piacere che, attraverso Renato Brunetta, finalmente da Forza Italia arrivino proposte concrete e comincino a parlare di tasse, lavoro, Europa e non solo di correnti e correntucole", si legge in una nota di Salvini. Il segretario della Lega si dice pronto ad "aprire un dibattito" con il partito di Berlusconi. "Ma - avverte comunque - abbiamo punti fermi che non cambieranno mai neppure di una virgola, primi fra tutti la lotta dura all'immigrazione e all'euro, che va rottamato al più presto".

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