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Riforme, Matteo Renzi ai franchi tiratori del Pd: "I senatori non hanno avuto coraggio"

Ignazio Stagno
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Dopo lo sgambetto in Aula adesso arriva la resa dei conti. Matteo Renzi non ha gradito il voto segreto di palazzo Madama sull'emedamento del Carroccio. Il governo è andato sotto, ma tra le macerie non vuole restarci il premier. Così parlando alla direzione del Pd alza il tiro e bacchetta i franchi tiratori: "Stiamo mettendo fine ad anni di bicameralismo perfetto. Ma questo non è il remake dei 101" riferendosi ai parlamentari che affossarono l'elezione di Prodi al Quirinale. Il processo - Poi parte l'attacco: "Lasciano l'amaro in bocca, perché non hanno avuto coraggio, rifugiandosi nel voto segreto:noi il dissenso l'abbiamo valorizzato nelle assemblee, in sede di dibattito. È una riforma straordinariamente importante e storica e farla sentendosi dire ogni giorno che c'è una deriva autoritaria, quando abbiamo già detto che faremo comunque il referendum a fine percorso, lasciando ai cittadini l'ultima parola". Renzi si è soffermato poi sul cosiddetto "canguro":"Noi abbiamo avuto e avremo uno stile che non è evitare il canguro,ma la lumaca".  L'attacco - Poi Renzi torna all'attacco: "E' stata scritta una pagina non positiva, ma scommetto che sono stati più altri che i nostri" quelli che hanno avuto in modo diverso sul voto segreto. "Ragioneremo alla Camera se quell'articolo ha un senso nella fisionomia della riforma. Io personalmente penso di no. C'è chi guarda il dito e chi guarda la luna", spiega Renzi. Insomma adesso è caccia alle streghe. E i renziani sono in allerta. Il tweet di Pina Picierno che evocava i traditori di Prodi ha scatenato la rabbia degli altri dem vicini al premier. Infine Renzi "pensiona" Cottarelli: "Io non so quel che farà Cottarelli, lo rispetto, lo stimo e farà quel che crede. La revisione della spesa la faremo anche senza Cottarelli". 

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