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Silvio Berlusconi, la Consulta: "A processo per diffamazione di Antonio Di Pietro"

Andrea Tempestini
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Toghe e Antonio Di Pietro: un mix da incubo, per Silvio Berlusconi, che riceve altre brutte notizie. La Consulta, infatti, spedisce il Cavaliere a un doppio processo per diffamazione nei confronti dell'ex leader dell'Idv: un procedimento in sede penale e l'altro in sede civile. La Corte Costituzionale infatti ha annullato la delibera con la quale la Camera dei deputati aveva concesso al leader di Forza Italia lo scudo dell'insindacabilità di giudizio, previsto dall'articolo 68 della Costituzione. Le frasi incriminate - Nel mirino, in particolare, le dichiarazioni di Berlusconi del 26 marzo 2008, quando in campagna elettorale, nel corso di un comizio a Viterbo, affermò che "Di Pietro si è laureato grazie ai Servizi". Il Cav aveva poi aggiunto che Tonino "rappresenta il peggio del peggio, perché ha mandato in galera gli italiani senza prove". Concetti che pochi giorni dopo aveva ripetuto a Porta a Porta. Secondo la relazione della Giunta per le autorizzazioni, si trattava di "un giudizio soggettivo negativo, allo scopo di distrarre il consenso dei cittadini". Pera la Consulta, invece, "una tale finalità non è in alcun modo ricollegabile all'esercizio di funzioni parlamentari".

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