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Cgil, Susanna Camusso: "Basta insulti al sindacato, no ai licenziamenti"

Ignazio Stagno
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Scontro totale. La riforma del Lavoro e il dibattito sull'abolizione dell'articolo 18 costringe al muro contro muro sindacati e governo. O meglio, Cgil e palazzo Chigi. Susanna Camusso ieri aveva attaccato il premier accusandolo di voler "negare ai lavoratori la libertà, portando avanti politiche simili a quelle della Thatcher". Il premier ha risposto con un video-messaggio al veleno puntando il dito proprio contro la Camusso e contro i sindacati: "Dove eravate quando gli italiani perdevano il lavoro? Avete difeso solo vecchie ideologie". Ma la leader della Cgil non ha accettato il messaggio di Renzi e così su twitter attacca ancora ribadendo la posizione del sindacato: "Non vogliamo che chi lavora possa essere licenziato senza una ragione #fattinonideologia". E ancora: "Basta insulti al sindacato: guardiamoci negli occhi e discutiamone. Mandare tutti in serie B non è estendere i diritti e le tutele". Le parole della Boldrini - E sul duello Renzi-Camusso è intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini: "Sull'articolo 18 non do pagelle. Mi auguro che da questo scontro anche aspro si arrivi ad una tutela effettiva dei lavoratori, sia di quelli più garantiti, sia dei precari. Soprattutto di quelle donne che per troppo tempo hanno dovuto scegliere tra maternità e lavoro". 

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