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Ballarò, Giannini intervista Maria Elena Boschi: "Bersani e D'Alema si devono adeguare"

Giulio Bucchi
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"Ogni volta che parla D'Alema, io guadagno consensi". La seconda puntata di Ballarò si apre con un Matteo Renzi sornione e gongolante per la vittoria (parziale) in direzione Pd sulla riforma del lavoro e l'articolo 18. E in parte lo confermano anche i sondaggi di Alessandra Ghisleri, secondo cui la fiducia nel premier è cresciuta nelle ultime ore dello 0,3%, raggiungendo la ragguardevole cifra del 49,1 per cento. La prima ora del programma condotto dall'ex vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini è interamente dedicata all'ala renziana dei democratici, perché in studio arriva il volto leggero e sorridente dell'esecutivo. Di rosso vestita, capo spesso inclinato, occhioni serrati, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi si siede davanti al conduttore e sciorina una serie di risposte "telefonate". Quando finisce all'angolo, se la cava con una smorfia e qualche parola tentennante. "L'Italia è un paese bello" - Si parte dal matrimonio di Marco Carrai, amico imprenditore di Renzi che sabato a Firenze ha ospitato il gotha del potere italiano. "Sono stata invitata anch'io ma ero fuori per il weekend", svicola la Boschi un po' in imbarazzo. Quando si parla di gufi e professionisti della tartina, ecco il primo sorriso: "Luna di miele finita? Ce lo ripetono da 7 mesi, e intanto abbiamo preso il 41% alle europee, abbiamo fatto riforme: giustizia, pubblica amministrazione, 80 euro. Tra i cittadini io noto molto affetto". Sulle riforme, assicura il ministro, il governo "ha rispettato tutti i tempi che c'eravamo dati. Legge elettorale a marzo, pubblica amministrazione in primavera, e a giugno provvedimento normativo sul lavoro di cui metà è già legge e metà è in discussione al Senato". Il climax dell'intervista di un Giannini "alla Floris" (morbido, cautamente critico) si raggiunge quando alla Boschi viene chiesto delle difficoltà nel gestire una situazione che tra economia e disoccupazione resta gravissima: "L'Italia è un paese complicato ma molto bello (sic), con noi c'è stata un'inversione di tendenza con 32mila posti di lavoro in più". E pazienza se il Pil nel 2014 chiuderà a -0,3% in recessione ("Ma abbiamo arrestato la caduta libera) e la disoccupazione giovanile non accenna a diminuire. "Parla proprio D'Alema?" - La Boschi tira fuori le unghie quando c'è da parlare di Pd e rapporti con la minoranza rumorosa. Bersani, per esempio, ha accusato i renziani di usare il "metodo Boffo". "Io rispetto Pier Luigi e D'Alema, abbiamo dibattiti democratici interni. Però poi sappiamo prendere decisioni, loro sono in netta minoranza. E nella ditta non si può pretendere obbedienza quando si comanda e anarchia quando si è in minoranza". L'auspicio della Boschi è che alla fine, in aula, prevalga la "democrazia interna". In altre parole: la minoranza si deve adeguare, altrimenti sono guai. D'Alema ha accusato il premier di essere "istruito" da Silvio Berlusconi, con cui ha stretto il celeberrimo Patto del Nazareno: "Che l'accusa venga da D'Alema, che con Berlusconi ha fatto una Bicamerale, mi pare curioso. Il governo non è schiavo di nessuno e di nessun potere forte, è amico dei cittadini". Altro colpo di classe. E gli applausi più sentiti tra i telespettatori a casa, forse, scattano quando la Boschi annuncia: "Tra 10 anni non credo che sarò più ministro, proverò a fare l'avvocato".  

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