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Matteo Renzi in Emilia chiama il condannato Vasco Errani: "Ti porto a Roma, nel partito o nel governo"

Giulio Bucchi
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Portare un pregiudicato al governo: è l'ultima folle idea del premier Matteo Renzi, che di fronte al popolo del Pd accorso a Medolla per un'iniziativa elettorale a sostegno del candidato governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini si fa scappare anche il nome: Vasco Errani. Manettari smemorati - Ricapitoliamo: lo scorso luglio l'ex governatore dell'Emilia, potentissimo signore della sinistra regionale, è stato condannato in Appello a un anno per falso. A Errani la Corte ha contestato le pressioni su due funzionari regionali per far loro compilare una relazione "accomodata" sulla vicenda della cooperativa del fratello Giovanni, Terremerse, che aveva incassato illecitamente un finanziamento di un milione di euro dalla Regione (per la cronaca, anche Giovanni Errani è stato condannato). Vasco ha deciso di dimettersi nonostante gli inviti di vari esponenti del partito che da Roma a Bologna gli chiedevano di restare al suo posto. "E' innocente", era la sentenza politica dei colleghi democratici che in questo caso volevano blindare il governatore in deroga al giustizialismo sbandierato più volte per l'arci-nemico Silvio Berlusconi. E dal palco emiliano, davanti allo stesso Errani, Renzi gli ha sorriso e lo ha "invitato" a rientrare in politica: "Ti aspettiamo nel partito e nel governo. Abbiamo bisogno di te". C'era una volta il rottamatore, oggi c'è invece un premier in difficoltà, soprattutto dentro al suo partito, che cerca sponda nei più potenti. Anche quelli rottamati dalla giustizia. 

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