Cerca
Logo
Cerca
+

Legge elettorale, perché Renzi e Alfano possono fregare Berlusconi

Nicoletta Orlandi Posti
  • a
  • a
  • a

Berlusconi è al bivio: sulla legge elettorale teme il trappolone di Renzi e Alfano. La proposta lanciata dal premier sul premio alla lista sembra un ultimatum, o meglio una buccia di banana bella e buona sulla strada del Cavaliere. Martedì sera c'è stata la timida apertura del leader di Forza Italia sul tema, ma il Pd pretenderebbe un patto scritto, un passo in più dunque rispetto al famoso (e misterioso) patto del Nazareno. La prossima settimana la commissione Affari costituzionali del Senato "dovrà iniziare a lavorare sulla legge elettorale" e anche se questo non significa andare al voto in primavera Renzi vuole forzare la mano sulla riforma per rafforzare il progetto del "partito della nazione". Lo zampino di Alfano - In questo senso Angelino Alfano è pronto a dargli una mano: garantendo il 55% dei seggi alla lista vincente, si supera non solo il problema della governabilità, ma anche quello della rappresentanza dei partiti più piccoli visto che il restante 45% dei seggi verrebbe assegnato alle forze perdenti con metodo proporzionale e quindi di fatto salterebbero le soglie di sbarramento per l' ingresso in Parlamento. Politicamente, la mossa avrebbe un effetto dirompente nel centrodestra, perché porrebbe Berlusconi dinnanzi a un bivio. Berlusconi al bivio - Una delle strade che il Cavaliere potrebbe percorrere, spiega Francesco Verderami sul Corriere della Sera, è quella del passo indietro in nome dell'unità dei moderati, ma è difficile che accada e soprattutto è difficile che la Lega Nord accetti visto che ha come obiettivo di candidarsi ad essere il partito leader di un centrodestra rinnovato. L'altra strada, ancora più pericolosa, è quella che pone Forza Italia dinanzi al rischio scissione: senza più soglie di sbarramento per accedere in Parlamento, chi oggi si sente minacciato dal «rinnovamento» berlusconiano potrebbe decidere domani di andar da solo. Nascerebbero così tante formazioni piccole che - scontando la vittoria di Renzi - userebbero i prossimi cinque anni per ricostruire l' area moderata. Sarebbe una sorta di "legislatura costituente" per un nuovo rassemblement di centrodestra. Ieri mattina Renzi ha incontrato riservatamente Verdini e gli ha spiegato chiaramente che non ha tempo da perdere. Berlusconi da parte sua è consapevole che l'accordo del Nazareno non è un'assicurazione a vita: "Renzi con questo schema ha i numeri per farsi la legge elettorale a maggioranza", avrebbe detto ai suoi certo che tra qualche giorno incontrerà di nuovo il segretario del Pd per rimettere mano al patto. 

Dai blog