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Pd, la minoranza dem verso la scissione: pronta la cena dei veleni

Ignazio Stagno
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Scissione in vista per il Pd. I dissidenti dem preparano lo strappo con il Nazareno che a loro dire è diventato un feudo renziano. Il piano per mollare Matteo Renzi sarà deciso in una cena, in pinna tradizione da congiurati, questa sera. A Roma è tutto pronto. E ad avvalorare la tesi di una spaccatura inevitabile, come racconta La Stampa, è Davide Zoggia fedelissimo della fronda bersaniana. Zoggia prima di parlare della cena ricorda quali siano i punti su cui Renzi perderà una parte del partito. Uno su tutti la rifoma del Job Act: "25 o 30 di noi sono pronti a non votare la riforma del lavoro, questo non vorrebbe dire far cadere il governo che comunque avrebbe i numeri per farcela, ma di certo aprirebbe una riflessione nel partito". A questo punto Zoggia vuota il sacco sulla cena: "Questa sera a cena ci vedremo in pochi, poi magari il tema sarà discusso anche in contesti più allargati. Dopo quanto successo sabato e domenica dobbiamo fare una riflessione. Ma quella sulla nuova creazione di un partito è complessa perché se la spinta dal territorio è forte, costruire oggi un'altra formazione è difficile". Più freddo D'Attorre: "La scissione sarebbe un regalo a Renzi. Sarebbe più utile un coordinamento delle nuove idee della minoranza su temi forti come lavoro e legge di stabilità". Ma nonostante D'Attorre tiri il freno la cena si farà e Renzi aspetta solo la provocazione per dare il via alla guerra che porterà inevitabilmente alla scissione. 

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