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Luca Zaia: "I soldati americani devono andarsene, il Veneto non è un lazzaretto"

Lucia Esposito
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"Prima vengono i veneti, poi gli americani. Facciano i bagagli e se ne vadano a casa loro. Mica possiamo diventare un lazzaretto".. Il governatore del Veneto, Luca Zaia  parla della quarantena dei militari dell'Us Army a Vicenza: i militari sono rientrati dalla Liberia contagiata da Ebola. Zaia si sfoga con Repoubblica. "Sono allibito e incazzato. Perché dobbiamo beccarceli noi questi militari a rischio? In virtù di quale principio nessuno si è chiesto e si chiede perché gli americani fanno rientrare dei soldati da un paese bollino rosso per un virus mortale, e li mandano in Italia?  Ma dico: in nome della sovranità nazionale ognuno cura i suoi cittadini a casa propria. O no? Dov'è il governo in questa vicenda? Non voglio buttarla in politica ma siamo alla guida del semestre europeo, il presidente del Consiglio interviene e pontifica sulla qualunque: e facciamo questa figura?". Lo sfogo contro l'America - Zaia è furibondo per il modo in cui è stata gestita la vicenda, con il Pentagono che ha dato l'ordine ai militari di rientrare in Italia: "Ci hanno trattato come la Repubblica delle banane. Presenterò una denuncia formale all'ambasciata americana. Stiamo esponendo i veneti alla possibilità, pur remota quanto si voglia, che qualcuno di questi militari abbia contratto il virus. Ma che se li tengano loro". Per il Governatore questi soldati dovevano tornare a casa loro, vuole scongiurare che ci siano rischi per i Veneti. E aggiunge: "Sono stato l'unico amministratore che è andato all'inaugurazione della base Del Din, ma questa volta gli amici americani hanno sbagliato. Se gli americani vogliono fare un gesto di amicizia, si carichino i bagagli e tornino a casa loro. Il Veneto non vuole diventare un avamposto della Liberia. Ospitiamo basi militari, non centri per Ebola'".

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