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Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, faccia a faccia a Palazzo Chigi: ecco di cosa hanno parlato

Giulio Bucchi
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Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sono incontrati a Palazzo Chigi. Il faccia a faccia è iniziato intorno alle 13.30 ed è durato circa due ore. Il Cav è uscito infatti intorno alle 15.40. Un incontro avvenuto dopo ore di smentite, soprattutto da Forza Italia, è che era incentrato sui punti caldi dell'agenda politica del governo, in testa la legge elettorale che entrerà in discussione al Senato (dove ci potrebbero essere sostanziali richieste di modifiche rispetto al testo approvato alla Camera). Punto cruciale, l'emendamento sul premio di maggioranza alla lista o al singolo partito, ipotesi quest'ultima che stuzzica più il segretario del Pd che il leader di Forza Italia. Da Verdini a Juncker - In ballo, ci sono anche i guai giudiziari di Denis Verdini, uno dei fautori del Patto del Nazareno che più d'uno tra i democratici vorrebbe mettere definitivamente fuori dal gioco delle trattative. Possibile poi che Berlusconi parli a Renzi anche dei rapporti con l'Europa, all'indomani delle stoccate di Jean-Claude Juncker. Già negli scorsi incontri con il giovane premier, il Cav non aveva rinunciato a dargli consigli sulle cose da dire e da fare nei contesti internazionali. E in qualche modo, soprattutto quando prova ad essere un leader "di rottura", Renzi sembra dargli un po' d'ascolto.  Il rischio del voto - Secondo alcune fonti si sarebbe trattato di un incontro "interlocutorio". Due ore di intensa trattativa che non hanno prodotto l'accelerazione sperata da Renzi sulla legge elettorale. Il Cav, insomma, frena. Troppo alto il rischio di fornire al premier le armi per un voto anticipato per il quale gli azzurri, oggi, sono impreparati. Con l'approvazione della legge elettorale, Matteo potrebbe tornare alle urne: un concetto che Gianni Letta e Denis Verdini hanno più volte ripetuto al leader. Da par suo, il premier, continua ad assicurare di non volere le elezioni ad aprile, ma con Bruno Vespa si è lasciato scappare un cruciale "anche se a me converrebbero", una frase in grado di far fiorire molteplici (e fondati) sospetti. Il vertice governo-Pd - Già in mattinata, sempre a Palazzo Chigi, Renzi si è incontrato con i ministri Marianna Madia e Maria Elena Boschi, il sottosegretario Graziano Delrio, Ernesto Carbone, Matteo Orfini, Lorenzo Guerini, Emanuele Fiano, Anna Finocchiaro, Giorgio Pagliari, Roberto Speranza e Doris Lo Moro per affrontare un altro nodo, quello della riforma dell'amministrazione.

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