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Renzi all'attacco dei sindacati e della Lega: "Camusso e Salvini facce della stessa medaglia"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Il posto fisso ormai è molto difficile da avere per sempre", dice Matteo Renzi intervenendo in diretta su Rtl 102.5. "Se lo perdi, io Stato ti do una mano. Questa è la rivoluzione in corso. È naturale che chi vuole frenare, cerchi di far franare una riforma perché basta farne cadere una per farle franare tutte". L'attacco, per nulla velato, è ai sindacati che per il 12 dicembre prossimo hanno proclato lo sciopero generale. "Possono fare scioperi ma noi abbiamo promesso che cambieremo e, piaccia o non piaccia, le cose le cambiamo", ammonisce il presidente del Consiglio che aggiunge: "Non mi preoccupo di far scioperare le persone, ma di farle lavorare. Anziché passare il tempo a inventarsi ragioni per fare scioperi, mi preoccupo di creare posti di lavoro perché c'è ancora tantissimo da fare". Camusso e Salvini - Del resto, dice Renzi, "ci sono stati più scioperi in queste settimane che contro tutti gli altri governi. Ma il governo sta cercando di mettere in piedi tutte le azioni necessarie per far ripartire il lavoro. Se coloro i quali non hanno mai scioperato in passato, oggi scioperano sempre, gli faccio i miei auguri". Ed ancora: "Invidio molto quelli che passano il tempo a organizzare gli scioperi. Mi riferisco ai sindacalisti, non ai lavoratori. Se il loro obiettivo è organizzare gli scioperi fanno benissimo a farli. Io mi occupo di far lavorare le persone, visto che abbiamo una disoccupazione pazzesca". Un messaggio poi diretto a Maurizio Landini, leader della Fiom: "A quelli che dicono che bisogna occupare le fabbriche, noi diciamo che vogliamo riaprirle". "Il paese", ragiona Renzi, "è diviso in due: tra chi si rassegna e chi va avanti. Ma chi oggi in Italia continua a tener duro sta ottenendo risultati. In giro per il mondo c'è una incredibile fame d'italia. Io non mi rassegno, piaccia o non piaccia a chi fa gli scioperi, ai sindacalisti, ai gufi...". Per il premier il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che sta emergendo negli ultimi sondaggi, e Susanna Camusso, segretario della Cgil, sono "due facce della stessa medaglia. Sono i leader della protesta. Chapeau. Ma io non posso permettermi la protesta". Meno tasse e burocrazia - L'obiettivo di Renzi è di far approvare al più presto il Jobs Act, anche a costo di "mettere la fiducia, se serve". "Siamo pronti con i decreti attuativi. Arriveranno nei primi 30 giorni dall'approvazione della legge", promette il premier spiegando inoltre che con la legge di Stabilità verranno ridotte le tasse per 18 miliardi di euro, che, ammette, "ovviamente non sono sufficienti per ripartire, ma credo siano la più grande riduzione di tasse della storia d'Italia. Però non basta ridurre le tasse, perché se anche semplicemente per pagare le tasse devi perdere le giornate in coda, negli uffici pubblici, non sai qual è la data di scadenza perché te le cambiano". "Cioè", spiega, "se il Fisco oltre a essere molto caro, è anche molto complicato, la stessa riduzione di tasse che noi stiamo facendo rischia di non essere percepita". Olimpiadi - Che le Regionali lo preoccupano è evidente. Commentando il voto, domenica prossima, in Calabria e Emilia Romagna: "Non darei una lettura nazionale". Infine Renzi annuncia la possibile candidatura italiana alle Olimpiadi estive del 2024. "Si segni questa data: 15 dicembre 2014. Lo ha già annunciato Malagò e noi lavoriamo di sponda con il Coni. In quella data sarò con Malagò a premiare i grandi risultati degli sportivi italiani e lì racconteremo i nostri sogni per l'Italia" dice il premier. "A me colpì molto Monti quando disse che le Olimpiadi erano un progetto troppo grande per l'italia. Io penso che non c'è nessun progetto troppo grande per l'Italia. Noi siamo impegnati nella riforma del fisco, del lavoro della pubblica amministrazione. Se riusciamo a fare queste riforme, che paura volete che abbia nei confronti di un grande ambizioso obiettivo per i prossimi dieci anni? Se riusciamo a fare queste riforme, le Olimpiadi le facciamo sotto gamba".

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