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Caso Storace: le frasi a Napolitano per cui è stato condannato per vilipendio

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Ignazio Stagno
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Francesco Storace è stato condannato a 6 mesi (con sospensione della pena) per vilipendio contro il Capo dello Stato. I fatti risalgono al 2007, quando il presidente Napolitano aveva condannato con parole di grande indignazione una "goliardata" de La destra spedire alla 98enne senatrice a vita Rita Levi Montalcini delle stampelle, per "sostenerla fisicamente" e come simbolo del fatto che quella maggioranza, a sostegno del secondo governo Prodi, si reggeva "solo con le stampelle dei senatori a vita". "Mancare di rispetto, tentare di intimidire la professoressa Rita Levi Montalcini, che ha fatto tanto onore all'Italia, è semplicemente indegno" aveva tuonato Napolitano in difesa della senatrice premio Nobel, che aveva già provveduto a difendersi da sola con una lettera a Repubblica. Le parole incriminate - La risposta di Storace non si fece attendere: "Non so se devo temere l'arrivo dei corazzieri a difesa di Villa Arzilla, ma una cosa è certa: Giorgio Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche. Per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. E' indegno di una carica usurpata a maggioranza". E ancora: "Napolitano la smetta di soccorrere un governo moribondo a difesa di una signora talmente importante che anche quest'anno, come ha ricordato ieri il presidente Calderoli, costerà tre milioni di euro agli italiani. Nobel o no, i ricatti si chiamano ricatti e i voti dei senatori a vita restano politicamente immorali. Come diceva fino a poco tempo fa un signore che la memoria l'ha persa a poco più di 55 anni". Fu il ministro della Giustizia Clemente Mastella a dare il via libera al procedimento giudiziario contro il senatore de La Destra. Il Guardasigilli, in una nota ministeriale, non aveva mancato di sottolineare che "gli apprezzamenti offensivi" di Storace andavano "ben oltre il diritto di critica".

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