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Regionali, Berlusconi sotto attacco azzurro: "Autostrade aperte per Salvini"

Nicoletta Orlandi Posti
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Risveglio amaro questa mattina per Silvio Berlusconi. Le amministrative dell'Emilia Romagna e della Calabria non solo "hanno una ricaduta a livello nazionale", come lo stesso Cav aveva preannunciato prima del voto, ma soprattutto avranno delle conseguenze all'interno del suo partito tanto più con il clamoroso risultato della Lega che ha doppiato abbondantemente Forza Italia. Del resto da settimane tra gli azzurri sono aumentati i malumori sul patto del Nazareno che, a loro dire, avrebbe lasciato "autostrade" a Matteo Salvini per la sua rincorsa. Obiezioni alle quali Berlusconi respinge con forza: "Paghiamo la nostra disponibilità a fare le riforme, mentre la Lega poteva muoversi come voleva. Lo sapevamo", avrebbe detto il Cav secondo il retroscena del Corsera. E ancora: "A differenza degli altri non sono potuto andare in tivù a parlare". Maldipancia - Parole che non convincono i dissidenti, Raffaele Fitto in primis: mugugnano sul quel "processo di democratizzazione dal basso" mai cominciato; recriminano "abbiamo dato tutto, anche il candidato presidente in Emilia", reputano un "errore" la rottura dell'alleanza con Ncd in Calabria. A difendere le ragioni del leader azzurro ci pensa Deborah Bergamini che parla di "analisi strumentali". "Queste elezioni erano scontate", dice al Corsera. "Le alleanze si fanno con chi ci sta e con chi porta valore aggiunto". Da parte sua Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, rivendica il ruolo di opposizione e promette, come del resto lo stesso Cav, nuovi attacchi al "diluvio fiscale" di Matteo Renzi. Ma sono parole. E gli elettori vogliono fatti. L'idea di Fitto - Da parte sua Fitto vorrebbe azzerare tutte le nomine in Forza Italia. "Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega", scrive sul suo blog. "E sarà bene ricordare, passo dopo passo, tempi e modalità delle scelte che sono state compiute - con clamorosi errori - per definire le candidature e le alleanze". "Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l'astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee", aggiunge Fitto. "Dalle Europee a oggi, abbiamo perso 6 mesi. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento". "Non ha senso, è perfino incomprensibile la mortificazione umana e politica degli attuali deputati e senatori: da giorni tutti gli organi di informazione, senza alcuna smentita, accreditano la tesi della disistima da parte del presidente Berlusconi per i suoi parlamentari", continua Fitto.  "Così come il problema non è certo il coinvolgimento e la selezione di 25 giovani: ne servono, semmai, 250 o 2500... Ma tutti (giovani e non) devono essere scelti democraticamente, dopo una corsa basata sulle idee e sul consenso, portando nel nostro movimento le regole elementari di competizione e sfida proprie dei grandi partiti delle democrazie anglosassoni, per fare un solo esempio". Quindi "basta con le nomine. Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilità, bocciate senza appello dai nostri elettori. E soprattutto basta con una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l'appiattimento assoluto verso il Governo nei giorni pari, e gli insulti al Governo nei giorni dispari". Ora, secondo Fitto, "Serve un'opposizione che sfidi il Governo in positivo predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi".

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