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Civati a Bechis: "Matteo ha accusato il colpo, urne più vicine"

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Eliana Giusto
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Ufficialmente Renzi fa spallucce di fronte all'astensione record delle regionali. "Ma io lo conosco bene e invece ha accusato il colpo", assicura in un'intervista alla web tv di Libero Pippo Civati, oggi nella minoranza Pd. Crede sia solo propaganda del giorno dopo quella del premier? «Secondo me ha colto benissimo quel segnale di chi si è astenuto: oggi il voto anticipato è molto più vicino di ieri alla stessa ora. C'è ormai la consapevolezza che una campagna così forsennata debba avere dei tempi molto stretti. Non è che può durare all'infinito, altrimenti io così svengo e mi consegno al nemico. Lo dico con il sorriso, ma è così...». E che risolve Renzi con il voto subito? Ha anche un gran caos di leggi elettorali... «Questo l'avevo detto subito: era urgente fare una nuova legge elettorale, e rimandare poi le riforme al nuovo parlamento. Adesso hanno scoperto che l'Italicum vale solo per la Camera. Ma due anni per attendere la riforma costituzionale non sono proprio resistibili». Che cosa hanno voluto dire al Pd gli emiliani che se ne sono stati a casa? «Che sono disillusi e non capiscono dove si collochi il Pd, se è ancora un partito di centrosinistra o no...». Avrebbero potuto andare a votare e scegliere qualcun altro. «Non poteva esserci un cambio così immediato, tanto più nell'elettorato Pd. Uno fa un passo indietro e si astiene, mica passa a votare altro. Poi sono persone che credono nel Pd, come me. Non hanno il partito che avevano sognato, ma sono gente di partito, vogliono un grande partito: sono emiliani...». di Franco Bechis

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