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Grillo perde un pezzo, in dieci pronti a uscire dal Movimento

Eliana Giusto
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Terremoto nel Movimento cinque stelle dove dopo l'addio di Tommaso Currò pare siano molti i pentastellati pronti a passare al Pd. "Avanti il prossimo", ride Manlio Di Stefano, uno dei falchì del M5S, lasciando l'Aula della Camera. "A Currò seguiranno altri - dice scuro in volto Angelo Tofalo - questo è solo l'inizio. Uno dopo l'altro, tutti da Renzi". C'è molto nervosismo nel partito di Grillo: Walter Rizzetto, voce critica del Movimento, battibecca con Ignazio La Russa, Gessica Rostellato ha gli occhi velati, sembra sul punto di scoppiare in lacrime. I falchì, invece, millantano sicurezza. Per loro ormai è una certezza che i cosiddetti dissidenti siano una "squadra organizzata" e ascoltino da tempo le sirene di Matteo Renzi. Una convinzione che si è fatta spazio nel tempo ma che è diventata più concreta dopo la telefonata, intercettata da una telecamera e rimbalzata in tv, del presidente del Consiglio a Massimo Artini, il deputato espulso nelle settimane scorse dalle file grilline. Sulle chat dei fedelissimi si rincorrono i numeri sui presunti addii imminenti: si parla, a quanto apprende l'Adnkronos, di una decina di senatori e addirittura 20 deputati pronti a uscire a Montecitorio. Mentre restano in stand-by, per ora, gli addii di Cristian Iannuzzi e Giuseppe Vacciano, tesoriere M5S a Palazzo Madama. Pare però che Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non siano affatto preoccupati. "La slavina ha il merito di mettere in sicurezza la montagna", spiega chi li ha sentiti nelle ultime ore.

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