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Inaugurazione, anno giudiziario i magistrati contro il governo

Lucia Esposito
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I magistrati all'attacco del governo che vuole tagliare le ferie da 45 a 30. All'inaugurazione dell'anno giudiziario, le parole più pesanti arrivano dal procuratore di Torino Marcello Maddalena che dice: "Il presidente del Consiglio non ha trovato niente di meglio che ispirarsi al personaggio di Napoleone della Fattoria degli animali di orwelliana memoria, che aveva scoperto il grande rimedio per tutti i problemi della vita: far lavorare gli altri fino a farli crepare dalla fatica". Maddalena ha spiegato che "la prima riforma del governo Renzi nel campo della giustizia è stata quella che ha brutalmenteridotto le ferie dei magistrati ed è stata una riforma che non solo per i contenuti, ma anche per il modo in cui è stata attuata, addirittura con decreto legge e per i commenti sprezzanti che l' hanno accompagnata, "ancor ci offende". Il primo grande rimedio del nuovo governo  è consistito nel costringere i magistrati a lavorare di più, come se la colpa principale del dissesto dell' amministrazione della giustizia dipendesse dalla scarsa operosità dei magistrati quando invece è da anni pacifico che la produttività della giustizia italiana è fra le più alte d' Europa". Lla polemica sul taglio delle ferie è rimbalzato anche nei discorsi dei presidenti delle corti di appello di Perugia e Bologna dove il governo è stato paragonato all'esecutivo Berlusconi, viene accusato di avere scaricato sui magistrati i problemi della giustizia in assenza di interventi concreti. Le critiche al governo - "Due sono gli argomenti che hanno preoccupato e preoccupano il legislatore, le ferie e la responsabilità civile dei magistrati, senza prestare la doverosa attenzione alle vere riforme legislative che inciderebbero positivamente sul funzionamento della giustizia. Si dimentica e si è italicamente dimenticato che dalla fine degli anni Settanta a oggi la magistratura, con l' ausilio delle forze dell' ordine, ha operato in maniera determinante, anche con il sacrificio della vita da parte di alcuni per il rispetto della legge e per il mantenimento della democrazia in Italia", ha fatto eco il procuratore di Perugia Giovanni  Galati punta anche sulla necessità di interventi". L'intervento del presidente ella Corte d'Appello di Bologna, Giuliano Lucentini, è stanto ancora più diretto tanto che ha spinto il ministro dell' Ambiente Gianluca Galletti a lasciare la cerimonia: «Ho pensato che finito un certo periodo di tempo le cose potessero cambiare non siamo più additati come disturbati mentali, non si dice più che taluni di noi, quelli stessi, per vero, impegnati in ben noti processi, sono mafiosi, criminali, irresponsabili». Invece, ha proseguito, «mi sbagliavo, perché le cose sono sostanzialmente rimaste quelle di prima.  

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