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Fitto: "Se ci escludono dalle liste faccio ricorso e finiamo in tribunale"

Matteo Legnani
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Rischia di finire in tribunale la querelle che ormai da settimane sta opponendo raffaele Fitto e i vertici di Forza Italia e che da qualche ora è sfociata in una duplice candidatura all'interno di Forza Italia per le regionali in Puglia: quella di Schittuli per i fittiani e quella di Adriana Poli Bortone per il fronte berlusconiano, che ha incassato il via libera della Lega ma non ancora quello di Fratelli d'Italia. Da tempo, l'ex governatore pugliese ed ex ministro sostiene che i nuovi vertici del partito siano "illegittimi" e che lo siano anche gran parte dei suoi organi. Sul tema, Fitto ha recentemente sfidato lo stesso Silvio Berlusconi a cacciarlo da Forza Italia: "Vedremo come farà" ha detto in più di una occasione. E lo scontro, che appare ormani non più ricomponibile, rischia ora di finire in tribunale, visto che Fitto ha lanciato davanti ai suoi fedelissimi una minaccia precisa: " Se ci tengono fuori dalle liste, il 1° maggio faccio ricorso e ci vediamo in tribunale”. "Non ci vuole un giudice per stabilire che un esponente di Forza Italia che, in una competizione elettorale, si schiera contro Forza Italia, automaticamente non faccia più parte di quel partito e dunque non possa usarne il nome. Io vado anche oltre: credo che non faccia più parte del centrodestra. Fitto deve fare una lista civica, non possono esistere due Forza Italia. L'unica Forza Italia è quella del presidente Silvio Berlusconi, non ce ne può essere un'altra. Adriana Poli Bortone non è un piano B, anzi, ha percepito l'importanza di questa proposta di Forza Italia, si è sentita molto gratificata. Poli Bortone ha uno spessore tale che non sarebbe possibile considerarla un piano B", ha concluso Vitali.

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