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Nunzia De Girolamo: "Ncd? Non ha alcun senso"

Matteo Legnani
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Ci siamo subito presi per il verso giusto, Nunzia De Girolamo e io, nonostante le premesse negative. Un paio di anni fa, prima della scissione di Ncd, quando De Girolamo era ministro pdl dell'Agricoltura nel governo Letta, scrissi un articolo su di lei che le spiacque.  A stretto giro mi spedì un sms di fuoco da seppellire qualsiasi rapporto per l'eternità. L'indignazione è invece svaporata e settecento giorni dopo ha accettato l'intervista. Esauriti i convenevoli, le ho ricordato la sua arrabbiatura e mostrato l'sms al curaro che avevo conservato sul cellulare. Mentre legge ride, poi dice: "Non gliele ho mandate a dire. Ma lei scrive cose tremende. Di persona però è l'opposto di quello che si immagina leggendola. Mi sembra un moderato. Un italiano, come dire..."."Normale", completo e aggiungo: "Sono normale e lo è anche lei che pure, tra i suoi colleghi, ha fama tigresca e di testa dura". "Sono indisciplinata" ammette Nunzia, 2sincera di natura e dico quello che penso. In politica, come nella vita, metto il cuore e ho il coraggio delle idee. E ne sopporto le conseguenze negative". Con questo, è arrivata al punto e alla ragione per cui sono qui. Nunzia, che è una trentanovenne di gran belle fattezze, alta e tornita, dovrebbe avere il mondo ai suoi piedi. Invece, da un paio d'anni colleziona batoste. A Montecitorio è stata appena defenestrata da capogruppo di Area popolare - sigla che fonde le due debolezze di Ncd e Udc - per fare posto al compagno di partito, Maurizio Lupi. Costui, dimessosi un paio di settimane fa da ministro delle Infrastrutture, per la storia del Rolex al figlio, era rimasto senza cadrega e sull'orlo della depressione. Il leader, Angelino Alfano, ha fatto il medico di famiglia, e per rianimare Lupi ha deciso la sostituzione d'autorità, infischiandosene delle proteste di Nunzia. Oggi, siamo a questo punto. De Girolamo mi dà appuntamento al gruppo Ncd per l'intervista. Ma non ha più una stanza in cui ricevermi perché ha già ceduto quella di capogruppo a Lupi e non gliene è stata ancora assegnata un'altra. Solo grazie a una collega, che ci ha prestato per un'ora la propria, abbiamo un posto dove metterci. "Strano modo di darle il benservito", osservo. "Una sostituzione da Grande Fratello, mancava solo il televoto", dice lei sgranando gli occhioni sotto la pettinatura a caschetto. "Non ho condiviso il metodo" aggiunge. «D'accordo che le cariche sono del partito. Però mi telefoni, mi spieghi che ne hai bisogno e ascolti quello ho da dire. Io invece ho appreso da un'agenzia di essere stata scaricata e proprio mentre ero da Lilli Gruber a difendere Lupi". "Ironia della sorte", interrompo beffardo. «Sono cose che si devono discutere nel partito" continua Nunzia, "non tra quattro amici al bar". "Che pensa di Alfano che glielo ha imposto e di Lupi che ha approfittato?", chiedo. "La dice lunga sullo stile delle persone. Se mi hanno rimossa per le mie idee, contrarie alla politica di Ncd prostrata a Renzi, è più affar loro che mio". "Adesso Alfano e Lupi, la subissano di lodi. Lusingata?", chiedo. "In politica contano solo i fatti. Le lusinghe sanno di fregatura", dice decisa e fa il segno di respingerle con le braccia nude sotto un maglietta leggera dall'ampio decolté. «Umanamente delusa?», domando. "Sì. Da un bel po' di tempo. Io voglio che Ncd sia alternativa a Renzi. Che cambi il Paese stando con il centrodestra non facendo da stampella alla sinistra. Se continuiamo con i signorsì, Renzi ci darà una calcio nel sedere appena non gli serviremo più". Da quando è così delusa? "Per un anno e mezzo mi sono dannata per una riconciliazione tra Berlusconi e Alfano, ma tutto è andato in fumo col voto su Mattarella. Da Ncd e Alfano mi sarei aspettato un atteggiamento opposto. Da allora sono un pesce fuor d'acqua". Già nel 2014 si dovette dimettere da ministro dell'Agricoltura. Fu Matteo Renzi, allora solo segretario Pd, ad attaccarla. Alfano, more solito, si dileguò. "Non fui difesa da nessuno. L'aula era vuota. Non volevano sentire le mie ragioni. Ma ho capito subito che Renzi, attaccando me, faceva le scarpe al premier Letta". Letta non mosse un dito per lei, nonostante la vostra amicizia e quella ancora più grande con suo marito, Francesco Boccia del Pd. "Enrico non venne neanche in Aula. Per me, umanamente, una grande delusione. Dimostrò, nel non fare quadrato, mancanza di coraggio. Ma gli si è ritorta contro. Si indebolì al punto che bastò un “stai sereno” per sostituirlo". I rapporti tra Letta e Boccia si sono poi raffreddati? "Mio marito fu altrettanto deluso. Ci si frequentava privatamente. Ora non più. Lui e Francesco si sentono, ma nulla è più come prima". Letta ha annunciato le dimissioni da deputato. "Me l'aspettavo, conoscendolo. Andando a Parigi rafforza i suoi già notevoli rapporti internazionali e prende le distanze da un mondo che lo ha deluso, riservandogli il mio stesso trattamento". Lei come fa a stare in un partito che non l'appoggia? "L'ho fondato e non mi faccio mettere nello sgabuzzino dei dissidenti con la facilità che alcuni vorrebbero. In un partito si discute, altrimenti finisce la democrazia interna". Quanta pazienza avrà ancora? "Se Ncd continuerà a mettersi sull'attenti con Renzi, o passerà addirittura col centrosinistra, diventeremo incompatibili". Perché se ne andò da FI? "È la vicenda più dolorosa della mia storia politica. Ho sempre creduto in Silvio Berlusconi e tuttora ci sentiamo. Per lui ho stima e amicizia. A travolgermi, sono stati gli eventi. Ero ministro, mi aveva scelta Silvio, ero legata a Letta come lo era mio marito. Non volevo creare problemi. Sono stata vittima della designazione". Ma c'era anche qualcosa in Fi che non le piaceva più? "L'atteggiamento di Fitto e Verdini e il linguaggio aggressivo di altri personaggi che svilivano la storia del partito". Cosa le impedisce oggi di rientrare in Fi? "Credo, restando in Ncd, di potere riunire il centro destra. Dialogando con tutti gli alternativi a Renzi - Berlusconi, Salvini, Tosi, Meloni - penso di indurre Ncd a scelte di centrodestra. È successo in Liguria. Ncd era orientato a votare Raffaella Paita del Pd. Grazie a me però ci siamo accordati per dare l'appoggio a Toti, candidato di Silvio". Il Cav e Fi sono in crisi. Hanno avvenire? "Sì, se, come ha detto, Silvio farà un partito repubblicano all'americana, con l'obiettivo di raccogliere tutto il centrodestra. Dovrebbe però fare l'allenatore. A farsi onore in campo dovrà essere la squadra. Finora, abbiamo vissuto della luce riflessa da lui. Ora dobbiamo giocare in proprio e darci un'identità". Ncd ha un senso? "No. Nessun senso". Cosa avrebbe invece senso? "La ricomposizione di tutta l'area alternativa a Renzi in un unico soggetto. Non alleanze tra Ncd, Fi e altri. Ma una cosa sola". Cav a parte, c'è un altro leader di centrodestra? Anche un nome impreveduto... "Eh, magari! L'avanzata di Renzi si capisce solo tenendo conto della debolezza di tutto il resto. Non solo in politica". Renzi? "Furbo, cinico, grande comunicatore. Somiglia a un giornale farlocco: bei titoli, contenuti incerti. Il suo vero banco di prova sarà l'immigrazione. Se riuscirà a risolvere il problema, coinvolgendo tutta l'Ue, acquisterà autorevolezza. Se no, sarà definitivamente il bluff che appare". Tra Renzi e Letta chi preferisce? "Come figura istituzionale, Letta. Come forza decisionale, Renzi". di Giancarlo Perna

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