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Matteo Salvini contestato, sputi e insulti. "Non ne posso più". Angelino Alfano: "E' protetto da 8.000 poliziotti"

Giulio Bucchi
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Ancora contestazioni per Matteo Salvini, impegnato nel tour elettorale in vista delle Regionali del 31 maggio. E tra il leader della Lega e il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, infuria la polemica sulla sicurezza del numero uno del Carroccio. Tutto comincia in Umbria, a Perugia, dove Salvini è stato contestato da un centinaio di manifestanti ancora prima di prendere la parola. Il leader della Lega è stato accolto da striscioni, slogan e qualche petardo al grido di «Mai con Salvini, Perugia non ti vuole». La zona del comizio, piazza del Bacio, di fronte alla stazione di Perugia, è stata blindata, con i varchi di accesso controllati dalle Forze dell'ordine, guidate sul terreno dal questore in persona. I contestatori sono stati tenuti a distanza, ma appena Salvini ha lasciato la piazza hanno cercato di avvicinarsi al gruppo di sostenitori della Lega. Solo l'intervento delle Forze dell'ordine ha impedito ai due blocchi di venire a contatto. Sputi a Salvini: "Zecche vigliacche" - Stesso copione in mattinata, al momento dell'arrivo di Salvini a Marsciano, comune dell'Umbria. Il segretario del Carroccio ha trovato ad accoglierlo una ventina di contestatori, che hanno riversato sul leader della Lega insulti come «nazista, torna a casa tua (GUARDA IL VIDEO)» . Salvini ha risposto tirando baci al gruppo dei contestatori, ma uno di loro è riuscito ad avvicinarsi al leader della Lega e a sputargli. «Lo sputo in faccia lo prendo dalla mia bimba di due anni che prende il latte, non da una zecca vigliacca», ha poi commentato in serata Salvini. Sempre a Marsciano, nella notte sono state imbrattate di vernice rossa le vetrate della sede locale del Carroccio. «Questa è una sconfitta della democrazia. Non si può fare un comizio bloccando una città perché qualche deficiente ritiene che la Lega non debba parlare», ha reagito il numero del Carroccio, che poi ha tirato in ballo Alfano: «Sono incazzato, non ne posso più, non riesco a parlare con la gente. Ci sono stati scontri a Foggia, a Senigallia bombe carta, abbiamo dovuto cambiare tre bar in Versilia perché i proprietari sono stati minacciati. È normale questo? È democrazia? Dove sono Renzi e Alfano?».  Alfano: "8.000 agenti per proteggerlo" - Immediata la replica del ministro dell'Interno: «Matteo Salvini in mala fede, il solito bugiardo, è ormai irrecuperabile». Alfano ricorda che «dal 28 febbraio del 2015 a oggi, in relazione alle iniziative politiche di Salvini, che si sono svolte in 62 Province, sono state impiegate 8.465 unità delle Forze dell'ordine». In serata arriva la controreplica del segretario leghista: «Se solo il ministro Alfano si occupasse seriamente di sicurezza iniziando a chiudere quei centri sociali che sono covo di delinquenti, certamente poliziotti e carabinieri potrebbero fare cose più utili che non seguire me nelle iniziative politiche». A Salvini è arrivata l'indiretta solidarietà di Renzi, che su Twitter ha rilanciato un post in cui Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, condannava «senza esitazione» le aggressioni al leader leghista. di Tommaso Montesano

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