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Pansa: Grillo ha già vinto, la Casta già trema

Il Movimento 5 Stelle porterà alla Camera tra 60 e 100 deputati. Tutta colpa dei partiti, incapaci di rinnovarsi. L'unica salvezza: inciucio destra-sinistra

Giulio Bucchi
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di Giampaolo Pansa Comunque si concluda la guerra elettorale, un vincitore c'è già: Beppe Grillo. Non ha molta importanza quanti grillini porterà in Parlamento. Sarà di certo un gruppo molto robusto. Alla Camera ne vedremo come minimo sessanta, come massimo un centinaio su 630 deputati. Una presenza estranea al ceto dei partiti. E pronta a tutto?  Neppure Grillo è in grado di rispondere a questa domanda. Ma è facile prevedere che l'arma più usata sarà la protesta continua. Romperanno i santissimi, vorranno aprire molti cassetti chiusi da sempre, cercheranno di impedire che la legislatura diventi una preda docile della Casta.  Sul Movimento 5 Stelle si è scritto molto. Ma il grillismo resta un pianeta sconosciuto. Un sondaggista di primissimo rango, mio vecchio compagno di studi, l'altro ieri mi ha messo in chiaro alcuni aspetti del problema Grillo. Prima di tutto, il partito del comico genovese è sempre stato sottostimato dalle indagini sulle intenzioni di voto. Nel senso che gli sono stati attribuiti meno consensi di quelli che in realtà aveva. Per quale motivo?  Neppure il Super Sondaggista ha saputo spiegarmelo. Non c'è stato alcun complotto. E meno che mai l'intenzione di non seminare scoramento nei competitori di Grillo. Forse il motivo primario è che molti elettori non vogliono dichiararsi grillini. Ammetterlo non è elegante e ti consegna a una tipologia disdicevole. Quella dell'elettore anarchico che vuole soltanto il crollo della democrazia parlamentare e di qualsiasi governo. Infine i sondaggi non li legge nessuno, se non i vertici dei partiti e noi dei giornali. Leggi il Bestiario di Giampaolo Pansa su Libero in edicola oggi, domenica 10 febbraio

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