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Giorgio Napolitano e il "pizzino" contro Napolitano

Lucia Esposito
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Il pizzino di Giorgio Napolitano, un pizzino velenoso contro Silvio Berlusconi è solo l'ultimo atto di una guerra che dura da anni. Nonostante non sia più al Quirinale, l'ex presidente della Repubblica gioca ancora un ruolo chiave. La prova definitiva è arrivata martedì in Senato quando Re Giorgio ha preso la parola in Senato nonostante fosse praticamente deserta per l'uscita di Forza Italia e del Movimento Cinque stelle. "Al di là del disegno di legge costituzionale, bisognerà dare attenzione a tutte le preoccupazioni espresse in queste settimane in materia di legislazione elettorale e di equilibri istituzionali". Il messaggio è chiaro: bisogna ritoccare l'Italicum. E poi quel pizzino feroce contro Berlusconi: "Ho letto attribuite a Berlusconi parole ignobili che dovrebbero indurmi a querelarlo, se non volessi evitare di affidare alla magistratura giudizi storico-politici, se non mi trattenesse dal farlo un sentimento di pietà verso una persona vittima ormai delle proprie, patologiche, ossessioni". Parole pesantissime che hanno messo in fibrillazione Forza Italia e dimostrato il ruolo apicale che Napolitano ha ancora nel mondo della politica. Renato Brunetta su Mattinale è chiarissimo: "Quel tragico 2011 ha portato alla sospensione della democrazia - si legge sul Mattinale di Renato Brunetta - Sfidiamo il presidente emerito a presentare un disegno di legge per istituire una Commissione di inchiesta". 

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