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Monti: "Berlusconi cialtrone". Tra birre, cani e insulti il prof è irriconoscibile

Giulio Bucchi
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Immaginatevi Oscar Giannino senza più bastone da passeggio e gessati estrosi, ma in un sobrissimo doppio peggo grigio e rasato alla perfezione. Vi domandareste: ma cosa gli sarà mai successo? Ecco, l'effetto che la campagna elettorale sta facendo a Mario Monti è più o meno simile: birrette, "empatia", cagnolini in braccio, battutine e battutacce, insulti assortiti al suo rivale più arcigno, Silvio Berlusconi. Dopo il beffardo "pifferaio" di qualche settimana fa, l'ultima uscita ha visto il professore dare niente meno che del "cialtrone" al Cavaliere.  Cambio di strategia - Roba forte, che si aggiunge a toni sempre più aspri. E non è solo Berlusconi al centro delle critiche di Monti. Ricordate quella battutina sul Pd "nato nel 1921", proprio come il Partito comunista? E le velenose stilettate a Pierluigi Bersani sul ruolo del suo partito nello scandalo di Montepaschi? Da moderato (colomba proprio no) Monti si è trasformato in falco. Un po' per convinzione, un po' per esigenza strategica. Gli spin doctors americani che ne hanno preso in consegna la comunicazione, però, hanno sbagliato a tarare il livello. Così è troppo, perché gli italiani per 13 mesi si erano abituati a un premier sobrio per definizione, spesso pure soporifero. Ma polemico, mai. E nemmeno giovanilista. E così lo sbarco su Facebook e Twitter, con tanto di "wow!" ripetuto da Daria Bignardi a Le invasioni barbariche (la stessa sera che adottò il cagnetto Trozzy-Empy), è sembrato spesso più un atto dovuto che un'esigenza personale, un'arma a doppio taglio che spesso rischia di diventare un autogol.  Effetto autogol - Sua moglie Elsa l'aveva avvertito: "Non devi fare il cattivo, non sei tu". E infatti il risultato è che Scelta civica non sta salendo nei consensi, e anzi è stabilmente al quarto posto tra i partiti italiani (ben al di sotto del Pd e del Pdl, ma pure dell'anti-sistema Beppe Grillo) e ha di fatto affossato gli alleati Fini e Casini, schiacchiati dal peso di questo nuovo, ingombrante Monti. La verità è che c'era solo un motivo per cui gli italiani avrebbero potuto scegliere di votare il prof: non per la sua simpatia, non per la sua intelligenza politica (a suon di rigore ha massacrato gli italiani) , ma per la sua rassicurante serietà, al di sopra della gazzarra politica. Ora che non dà più nemmeno quell'impressione, l'effetto è straniante. Più o meno come un Giannino vestito da persona seria, appunto.  

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