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Banca Etruria, Maria Elena Boschi alla Camera: "Mai comprate e vendute azioni, 369 euro che non ho mai incassato"

Giulio Bucchi
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"Io posseggo, o possedevo, 1.557 azioni di Banca Etruria per un valore iniziale di 1.500 euro. Dopo il decreto di questo governo il valore delle azioni è stato azzerato. Mio padre possiede 7.550 azioni; 2.013 mia madre, 1.847 mio fratello Emanuele, 347 mio fratello Pier Francesco. Ad un valore inferiore a un euro ciascuna potete fare il calcolo del valore complessivo di questi pacchetti". È uno dei passaggi del discorso del ministro per le Riforme Maria Elena Boschi durante la replica alla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti dal Movimento 5 Stelle riguardo al caso del crac di Banca Etruria, di cui il padre è stato vicepresidente e in cui ha lavorato il fratello. Mai comprate o vendute azioni - "Trovo suggestivo che a fronte di questo io sia indicata come proprietaria di Banca Etruria. Dire che Banca Etruria è la banca della famiglia Boschi è funzionale ai titoli sui giornali, ma non corrisponde alla realtà dei fatti - ribatte la Boschi a Montecitorio -. Il provvedimento di novembre non ha favorito la mia famiglia, perché le azioni sono state azzerate come tutte le altre. Né io né i membri della mia famiglia abbiamo comprato o venduto azioni dal momento in cui io sono arrivata al governo. Nessun plusvalore può essere stato realizzato. Ma ragioniamo per assurdo: a seguito del decreto tutte le banche quotate hanno visto aumentato il valore dei propri titoli, e la minusvalenza si è ridotta. Invece di perdere 960 euro avrei perso 500 euro. Il grande conflitto di interesse raccontato al Paese sono 369 euro mai incassati". .

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