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Al Senato duro scontro tra Monti e Renzi: "Servo della Germania"

Matteo Legnani
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Tornato di gran carriera dal Sudamerica (con tanto di brivido sull'aereo per quel finestrino incrinato che l'ha costretto a un atterraggio d'emergenza nel volo verso l'Italia) per riprendere il controllo del Senato dopo il caos di ieri sul ddl Cirinnà, Matteo Renzi ha avuto oggi uno scontro in aula con un suo illustre predecessore: il senatore a vita Mario Monti. Non sulle unioni civili, ma sull'Europa, tema al quale il premier ha dedicato una parte del suo discorso di rientro dall'Argentina. "Presidente Renzi, lei non manca occasione per denigrare le modalità concrete di esistenza della Unione Europea, con la distruzione sistematica a colpi di clava e scalpello di tutto quello che la UE ha significato finora", ha detto Monti. "Questo sta introducendo negli italiani, soprattutto in quelli che la seguono, una pericolosissima alienazione nei confronti della Ue. Con il rischio di un benaltrismo su scala continentale molto pericoloso. In modo accorato dico che dovrebbe riflettere molto su questo". Poi la stoccata più dura: "C'è spazio per le sue battaglie in Europa, ma con una carica innovativa. Mi auguro che non ci siano concessi tutti i margini di flessibilità richiesti perché sarebbe un ritorno alla cultura del disavanzo che sembrava finita, ma faccia la sua battaglia sullo squilibrio della Germania: l'ideale per noi sarebbe il rigore per la Germania", ha detto Monti. Un affondo a cui ha replicato direttamente Renzi. "Quando garbatamente il senatore Monti mi accusa di non rispetto delle regole vorrei ricordare che da parte di questo governo c'è stato il massimo impegno a ridurre le procedure d'infrazione, i decreti attuativi sono diminuiti così come il deficit", ha detto il premier. "Sul rispetto delle regole non accetto lezioni perché lo considero un valore".

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