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Scandalo-Sala, cosa si è "scordato": il tracollo del candidato di Renzi

Andrea Tempestini
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La pubblicazione della dichiarazione dei redditi di Beppe Sala doveva essere la pietra tombale sulla vicenda della casa «dimenticata» a St. Moritz. Peccato che quel documento certifichi una nuova omissione fatta da Sala, che nel famoso documento di autocertificazione consegnato a Expo Spa, si è scordato di inserire anche investimenti fatti in Romania. Dal modulo RW del modello unico, infatti, risultano «partecipazioni al capitale o al patrimonio di soggetti non residenti» per 2.948 euro che avrebbero dovuto essere inseriti nell'autocertificazione, che invece alla voce «Quote di partecipazioni a società» non riporta alcunché. Oltre a questi, sempre dal modello unico, emergono «attività estere di natura finanziaria» per un milione 123 mila e 892 euro, sempre in Romania. Dall'entourage di Sala si trincerano dietro a un «no comment» e la versione più probabile è che anche in questo caso, come in quello della casa in Svizzera, l'addetto che ha compilato la dichiarazione si sia dimenticato di inserire queste voci. L'errore umano, per di più compiuto da terzi, però, non scarica Sala dalle sue responsabilità. Anche perché si presuppone che prima di firmare un documento sul quale è scritto «sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero», l'ex commissario Expo gli abbia dato almeno un'occhiata. E se è grave che il manager non si sia accorto della mancanza di una casa (sul documento ce n'erano tre a Varedo e un terreno a Zoagli, quello della villa progettata da De Lucchi, ma non quella in Svizzera), lo è anche che non abbia notato l'assenza dell'investimento estero. Investimenti per altro dichiarati dallo stesso Sala sia nel modello unico sia in un'intervista al Fatto del 29 marzo, quando a precisa domanda rispondeva: «Quando, in passato, ho effettuato investimenti fuori dall'Italia li ho regolarmente denunciati». E allora perché in questi giorni ha preferito insistere sulla versione della casa «dimenticata» senza aggiungere anche le altre mancanze? Possibile che Sala si sia accorto del nuovo errore solo dopo la pubblicazione del modello unico, ieri pomeriggio? Non sarebbe stato più opportuno per un candidato sindaco di Milano spiegare subito tutti gli errori e chiudere il caso? Invece per giorni e giorni l'ex Mr. Expo ha continuato ad attaccare chi, come noi di Libero, gli chiedevano solo di fare chiarezza. Nulla di più. Così la chiusura della vicenda casa Svizzera passa decisamente in secondo piano. Nella dichiarazione comunque c'è, come affermato da Sala, iscritta per un valore di un milione 372 mila e 33 euro. Su quella casa, inoltre, Sala ha pagato tasse per 10.427 euro. Dal modello unico, poi, risulta un conto corrente, sempre in Svizzera, con una disponibilità di 2.431 euro. Questa nuova gaffe avrà certamente delle ripercussioni. Non tanto dal punto di vista giudiziario, visto che, nonostante l'esposto presentato da Riccardo De Corato di Fdi (che quasi certamente verrà aggiornato), tutto quanto è stato correttamente dichiarato nel modello unico; e visto anche che l'errore nell'autocertificazione porterà a una semplice ammenda finanziaria. I veri danni a Sala sono quelli d'immagine sulla campagna elettorale. Gli avversari avranno buon gioco ad attaccarlo non per una, ma per più sviste nel dichiarare il suo patrimonio personale. Davvero una brutta figura per Mr. Expo e una bella grana per il Pd e Renzi, che su Sala ha puntato per vincere a Milano e rilanciare la sua azione politica, anche in vista del delicato appuntamento referendario di ottobre. di Fabio Rubini

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