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Elezioni, Pd vede già la sconfittaLetta: "Torniamo subito al voto"

Tutti i dubbi di Bersani

La terza proiezione per il Senato manda in confusione tutto il centrosinistra. Ora c'è davvero paura della sconfitta. Il Cav comincia a gongolare, i dem iniziano a piangere

Ignazio Stagno
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Il Pd è in alto mare. Il centrosinistra per la terza proiezione Sky Tecnè al Senato Bersani è al 28 per cento e il centrodestra è al 31 per cento. Dunque il centrosinistra è ormai alla frutta. Se i dati fossero confermati dallo spoglio si ribalta tutto e il Cav è rponto a dettare la linea. La paura fa novanta. A parlare è il vice segretario Enrico Letta: "Se queste proiezioni dovessero essere confermate si andrebbe verso una situazione di molto complessa governabilita'". Lo ha detto al Tg3 Enrico Letta, commentando la seconda ondata di proiezioni. "Il successo di Grillo, se e' cosi', sarebbe maggiore delle attese e colpirebbe il Pd, Sel, tutti, e quindi sarebbe il vero successo delle elezioni. A questo punto quello che emerge è che alla Camera, se questi sono i dati, la vittoria sarebbe qualcosa come il 2006 ed i suoi 24.000 voti. Se questo fosse lo scenario temo che si cambia la legge elettorale e si va a votare immediatamente". Insomma il Pd è già con la bandiera bianca in mano.  Boom Grillo, Pdl avanti: guarda i risultati in diretta   "In Europa ne vedremo delle belle" - E mentre il responsabile Economia dei democratici Stefano Fassina conferma la linea del "no al governessimo" ("Si può fare solo per cambiare la legge elettorale"), Letta la vede nera pure per l'Europa: "E' un risultato totalmente instabile, ne vedremo delle belle non solo in Italia ma anche a livello europeo". Amaro pure Nicola Latorre, senatore Pd: se saranno confermati l'exploit di Grillo e gli ottimi risultati del Pdl "la vedo complicata, ci sono buone possibilità che si torni al voto". "Il problema  - mette le mani avanti il dalemiano Latorre - non è Bersani ma il destino del Paese: così rischieremmo di entrare in una fase di ingovernabilità, con conseguenze serie per l'Italia". In ogni caso, Berlusconi non sembra proprio essere stato smacchiato: "Il giaguaro resiste". Renzi fatto fuori in fretta - Ora tra lo spoglio e le proiezioni c'è un fantasma che gira tra le stanze di Largo del Nazzareno. E' quello di Matteo Renzi. Trascinato alle primarie, battuto da Bersani con regole discutibili, ora è l'unico del Pd a non aver perso. Renzi era l'occasione per un vero ricambio dentro il Pd. Ma un mix perverso di regole gli hanno tolto la volata verso la vittoria. Bersani ha usato il giovane sindaco di Firenze sul palco per attirare i voti dei renziani delusi. Ma è stato solo uno show per usare il rottamatore come un burattino nell'ora della disperazione, quando il Cav era in rimonta netta con la proposta dell'Imu. Il Pd adesso che fa? Si torna a votare? Sì ma stavolta tocca a Renzi.   

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