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Grillo starebbe studiando un corposo dossier molto critico su Prodi

Secondo formiche.net, sotto la lente dei grillini c'è una sentenza del 2008 della Corte di giustizia europea in cui Prodi licenziò due persone dalla schiena troppo dritta..

Sebastiano Solano
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Mentre Pierluigi Bersani tenta, disperatamente, di convincere Beppe Grillo ad un'improbabile alleanza, il comico genovese pensa a un'altra partita che come ha dimostrato il 'settennato' di Giorgio Napolitano è altrettanto, se non più, decisiva: quella per il Quirinale, arbitro inconstratato del caos politico-isitituzionale che negli ultimi due anni ha rischiato di travolgere l'Italia E una delle personalità più gettonate a presiedere Il Colle è Romano Prodi, la cui ambizione a ricoprire la carica è nota. Secondo il sito d'informazione formiche.net, i grillini starebbero valutando la possibilità di sostenere la candidatura del Mortadella al Quirinale, ma venderanno cara la pelle. E' vero che, indiscrezioni di stampa, danno conto di un incontro tra Gianroberto Casaleggio e Romano Prodi, che sarebbe dovuto rimanere segreto e che l'ex-leader dell'Unione avrebbe organizzato per sondare la disponibilità dei grillini a votare una sua eventuale candidatura. Ma ora, si diceva, i grillini sarebbero in posseso di un corposo dossier molto critico nei confronti di Prodi. Si tratterebbe di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, datata 8 lugio 2008, che rischia di travolgere qualsiasi velleità quirinalizia del'ex-presidente della Commissione europea.  Scrive il web magazine formiche.net: " Il direttore generale dell'Eurostat e uno dei direttori dell'Istituto tenevano la schiena troppo dritta (ad esempio, a proposito dell'ammissione della Grecia all'unione monetaria) e venne iniziata, dall'interno dell'eurocrazia, una campagna per sostituirli (una campagna che i tribunali penali di Francia e Lussemburgo trovarono prive di base), filtrando informazioni a giornali (i paragrafi 185-190 forniscono i dettagli) contro i due". Che c'entra Prodi? E' presto detto. Riporta il sito: "Prodi in persona (paragrafo 297 della sentenza) lanciò accuse di infedeltà contro il direttore generale dell'Eurostat di fronte al Parlamento europeo il 24 settembre 2003 e lo lasciò, senza incarico, ad aspettare la pensione sostituendolo con un 'gabinettista di lungo corso', Michel van den Abeele, allora direttore generale del servizio traduzioni della Commissione europea". In pratica, Prodi avrebbe 'silenziato' gli oppositori alle politiche dell'Unione Europea, specie con riferimento all'entrata della Grecia nell'Euro. Mossa che, col senno di poi, si è rivelata tragica, per la Grecia e per la tenuta dell'euro. E, forse, anche per le ambizioni istituzionali di Romano Prodi.

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