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Il discorso di Boldrini: sono qui per difendere gli ultimi

La neopresidente parla dei poveri, dei migranti, dei disoccupati e invita i deputati a fare un viaggio verso il cambiamento della politica

Lucia Esposito
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   Mette la mano sul cuore appena salita allo scranno più alto della Camera. Unisce il suo applauso a quello dell'Aula in omaggio a Giorgio Napolitano, "custode rigoroso dell'unità del Paese e dei valori della Costituzione repubblicana". Poi augura buon lavoro a tutti "specialmente ai più giovani, a chi siede per la prima volta in quest'Aula". Come lei, del resto.  "Sono sicura che in un momento così dificile per il Paese insieme riusciremo ad affrontare l'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane", dice ancora riconoscendo a Fini di aver "svolto con responsabilità la sua funzione istituzionale".   La Boldrini si presenta dicendo "arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi, in Italia come in molte periferie del mondo. Un'esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera". "Farò in modo - promette - che questa istituzione sia anche un luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno", e subito dopo declina la sua road map: donne, esodati, ma anche imprenditori in difficoltà, giovani senza lavoro, pensionati. Gli ultimi dei nostri tempi ai quali Boldrini garantisce "non vi abbiamo dimenticato" e promette una politica trasparente e sobria.  Gli applausi e la freddezza Pdl "il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze", per "dare piena dignità a ogni diritto", per "ingaggiare una battaglia vera contro la povertà e non contro i poveri". Perchè "in quest'Aula sono stati scritti i principi fondamentali della nostra Costituzione, la più bella del mondo" e allora "quest'Aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontani dall'Italia".   Si susseguono gli applausi, che diventano vera e propria, lunga, standing ovation quando la presidente della Camera avverte che "dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore".  Parla dei detenuti, dei disoccupati, di chi sta "per perdere anche l'ultimo solilevo della cassa integrazione", delgi esodati "che nessuno di noi ha dimenticato".  Più volte i deputati si sono alzati in piedi per applaudire Boldrini: spesso lo hanno fatto i parlamentari del M5S, poche volte quelli del Pdl. Intenso e prolungato il battimani, al quale si sono unite le deputate del Pdl, al passaggio che Boldrini ha voluto dedicare alla "violenza sulle donne travestita da amore". Applausi anche quando il neo-presidente dell'assemblea di Montecitorio ha ricordato il sacrificio di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta. Battimani anche quando ha sottolineato come il lavoro delle istituzioni debba essere improntato alla "trasparenza ed alla sobrieta'"; quando ha ricordato la profondita' delle parole pronunciate da Papa Francesco; quando ha reso omaggio ai "morti per mano mafiosa" e a quelli "senza nome del Mediterraneo", che deve "diventare sempre piu' un ponte tra diverse culture".   

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