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Grillo sfida i ribelli, senza diretta tv

Lucia Esposito
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  di Brunella Bolloli   I comunicatori non comunicano. I portavoce minacciano e il leader sbraita. Il Movimento Cinquestelle doveva essere un «non-partito», ma il fondatore, Beppe Grillo, è sempre più alle prese con le grane di ogni altro segretario costretto a contenere i malumori e le fronde interne. Sarà per questo che il comico genovese, di solito in contatto virtuale con i suoi 163 parlamentari, ha deciso: serve un altro incontro ravvicinato perché altrimenti questi mi combinano solo casini. Oggi mollerà la sua villa sulle alture di Sant'Ilario alla volta di una località segreta, a un'ora da Roma, per la riunione dei Cinquestelle. Sull'adunata pentastellata c'è il massimo riserbo, altro che diretta streaming e trasparenza. L'ordine è di depistare gli odiati cronisti «che origliano dietro alle porte». I due illustri spin doctor nominati dal comico (uno, a dire il vero, è appena stato sostituito) comunicano poco. Rocco Casalino, l'ex del Grande Fratello, che segue alcuni deputati a precisa richiesta di conferma sull'esistenza del vertice odierno si trincera dietro a un secco no-comment. Alcuni rumors, ieri, davano il conclave in Abruzzo, anche per consentire a una delegazione di parlamentari stellati di partecipare, stasera, alla fiaccolata per il quarto anniversario in ricordo delle vittime del terremoto a L'Aquila, oltre che per denunciare  la mancata ricostruzione. Tanti giurano di non sapere neppure quale luogo il leader spara-insulti abbia scelto per catechizzare la truppa di dissidenti. Si sa, tuttavia,  che l'appuntamento è per oggi alle 9,30 in una piazza di Roma, lì i parlamentari saranno fatti salire su pullman e condotti in una sede misteriosa a 30 chilometri dalla Capitale. Leggi l'articolo integrale di Brunella Bolloli su Libero in edicola oggi, venerdì 5 aprile  

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