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Mineo (Pd) attacca Napolitano: "Gravissimo non dare incarico a Bersani"

L'ex-direttore di Rai News si schiera con il M5s sulle commissioni e attacca il suo segretario: "L'inciucio serve al Pd per formare il governo e per sbarrare la strada a Renzi"

Sebastiano Solano
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Uno dei pochi punti su cui il Pd è stato finora unito, almeno apparentemente, è quello della fiducia in Giorgio Napolitano e nelle sue scelte. In realtà, la sinistra-sinistra del partito ha mal digerito la decisione di non dare l'incarico a Pierluigi Bersani, ma i malpancisti non si erano mai esposti. Fino ad oggi. Ci ha infatti pensato Corradino Mineo, ex-direttore di Rai News e ora depuato del Pd, a dar voce al partito degli anti-Napolitano.  L'accusa a Napolitano - Intervenendo oggi, lunedì 8 aprile, ad Agorà ha rotto il falso idillio tra il Pd e l'ex-compagno Napolitano, e si è lasciato andare in una pesante accusa nei confronti del Capo dello Stato: "La responsabilità di Napolitano è gravissima, perché avrebbe dovuto dare l'incarico pieno a Bersani", ha affermato Mineo. Una dichiarazione che è destinata a sollevare un polverone, soprattutto all'interno del Pd, dove coloro che si fidano ciecamente di Napolitano sono gli stessi ad aver mal digerito le scelte del segretario Bersani riguardo le alleanze. Un'altra spaccatura, insomma, all'interno di un partito dove i venti di scissione soffiano sempre più forti. E l'attacco a Bersani - Ma Mineo è un fiume in piena ne ha anche per i suoi compagni di partito. Prima fa il grillino e, riguardo la formazione delle commissioni dichiara che "se la situazione di stallo continua azzarderei la scelta di fare le commissioni. Da questo punto di vista, do perfino ragione al Movimento 5 Stelle". Poi lancia strali contro il suo segretario: "Berlusconi e Bersani hanno paura del rinnovamento e in questo senso discutono anche di un possibile governo", nel tentativo di "sbarrare la strada a Renzi". Ma non è tutto. L'accusa a Bersani è ben circostanziata: "Mi pare che l'unica logica sia quella di trovare un presidente della Repubblica che consenta a Berlusconi di evitare i processi e a Bersani di formare un governo". 

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