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Quirinale, Berlusconi vede prima Renzi poi Bersani: voto a luglio più vicino

Bersani, Berlusconi e Renzi

Giulio Bucchi
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di Claudio Brigliadori Giovedì inizia la bagarre in Parlamento per l'elezione del presidente della Repubblica, ma la sensazione è che i giochi si decideranno prima. Sono giorni di fuoco, in largo del Nazareno, perché il segretario del Pd Pierluigi Bersani arriva alla resa dei conti con mezzo partito contro. Massimo D'Alema e Matteo Renzi, alleati per una battaglia comune, lo vogliono mettere alle strette e obbligarlo alla resa, per votare il prima possibile. Per questo, è il sospetto, tifano per mandare al Quirinale Romano Prodi, l'uomo più indigesto a Silvio Berlusconi. E Bersani sa, anche se con pochissimo entusiasmo, che le residue speranze di andare a Palazzo Chigi è ottenere il via libera del Pdl, che passa anche dall'uomo giusto sul Colle. Certo, Prodi presidente, magari votato anche dai grillini (ah, il vecchio pallino di Bersani), potrebbe garantire al segretario la possibilità di presentarsi in Parlamento per chiedere l'incarico da premier, puntando sui voti di qualche onorevole 5 Stelle. Roba rischiosa, comunque, anche perché il Partito democratico pare zeppo di franchi tiratori col mirino puntato dritto su Pierluigi. Alla fine il tanto atteso incontro è avvenuto. Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sono ritrovati, davanti il Teatro Regio di Parma in occasione del centenario per la nascita di Pietro Barilla. Una chiacchierata pochi minuti prima dell'inizio dello spettacolo dentro un teatro blindato.  Pier vede Silvio, Silvio vede Matteo - In quest'ottica, dunque, diventa decisiva la tornata di incontri tra Bersani e gli altri leader. In primis, quello di martedì sera proprio con Berlusconi. Il primo, lo scorso 9 aprile, è stata fondamentalmente una fumata nera: l'unica intesa trovata è sul sì del Cav all'elezione di un uomo Pd sul Colle. Già, ma quale? Il centrodestra vede di buon grado Giuliano Amato o Anna Finocchiaro. Quest'ultima, però, è stata bocciata in malomodo da Renzi. E proprio con Renzi, alla fine, Berlusconi potrebbe trovare un accordo al momento difficile da immaginare. Lunedì sera, al Teatro Regio di Parma, ci sarà uno spettacolo per celebrare i 100 anni dalla nascita di Renato Barilla e sia sindaco sia Cavaliere sono invitati. I due si sono incontrati: l'incontro tanto atteso è avvenuto. Una chiacchierata di pochi minuti prima dell'inizio dello spettacolo, all'interno del teatro, blindatissimo. I due avranno parlato anche di politica e della corsa al Colle? Possibile, probabile. Questione di influenze - Renzi ha detto che lui Berlusconi non lo vuole in galera, ma semplicemente "pensionare battendolo al voto". Silvio, sabato, ha ricordato che sarà lui il candidato premier del Pdl alle prossime elezioni, che si presume vicine. In teoria, dunque, rivali senza vie di fuga. Ma Berlusconi è pragmatico, e soprattutto sa riconoscere i leader veri e sa scendere a patti con loro. Renzi in questo momento lo è, Bersani no. Ecco perché lincontro tra Renzi e Berlusconi può influire e molto su quello, sicuro, tra Bersani e il Cav. E se quest'ultimo sarà ancora interlocutorio, se non negativo, il verdetto pare già scritto: si voterà a luglio. Data che mette d'accordo Matteo e Silvio.

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